L’Atalanta sarà un avversario temibile, protagonista di un bel campionato superando l’handicap dei 6 punti di penalizzazione, ma il Napoli deve solo vincere per superare il momento peggiore della stagione. Gli azzurri sono a secco di vittorie da quattro turni con uno score negativo di gol: 5 reti all’attivo, il doppio al passivo. Si è bloccato il secondo migliore attacco del torneo, la difesa è sotto processo.
Napoli e Atalanta sono fra le sei squadre che hanno subito meno sconfitte (7 il Napoli, 8 l’Atalanta), pareggiato di più (12 il Napoli, 13 l’Atalanta) e incassato meno gol (38 il Napoli, 33 l’Atalanta). Le “cifre” orientano il match di stasera verso il pareggio, un risultato negativo per gli azzurri. Le due squadre sono accumunate dalle due ultime sconfitte consecutive.
Il Napoli cerca il riscatto per non abbandonare definitivamente la corsa al terzo posto (-6 ma con Lazio e Udinese duramente impegnate questa sera), l’Atalanta per mettersi al riparo dalla zona-retrocessione (+6 degli orobici sul terzultimo posto). Sarà battaglia.
L’Atalanta (4-4-2) ha le armi per fare male. Schelotto e Peluso sono esterni insidiosi per corsa e cross, Denis (15 reti) è rientrato per assicurare potenza in attacco, il cileno Moralez se in serata è giocatore piccolo e sgusciante, Gabbiadini (20 anni) è fra i giovani più promettenti con un “sinistro” incisivo. Formazione di trentenni in difesa, più giovane dalla metà campo in su. Giocherà in contropiede con proiezioni sulle fasce, Moralez e Gabbiadini tra le linee senza dare punti di riferimento, elementi dal passo breve e rapido.
Il Napoli ha i giocatori contati (due Primavera in panchina), Fernandez per Cannavaro (squalificato) nella difesa schierata a quattro, Campagnaro e Dossena sugli esterni, al centro Fernandez e Aronica che dovrebbero respingere i traversoni per Denis. Conferma per Pandev alle spalle di Lavezzi e Cavani. In qualche modo una formazione offensiva però con una retroguardia più robusta.
Si attende il risveglio di Cavani (non segna da due partite), si prevede un Lavezzi più a ridosso dell’area bergamasca senza spendersi troppo nei rientri e puntando più a verticalizzare la corsa. Gargano dovrebbe assicurare una maggiore libertà ad Hamsik d’essere presente negli ultimi venti metri. Occorre una manovra rapida, un tocco e via, senza i “girotondi” di Inler che danno tempo alle difese avversarie di piazzarsi. Sfondamento per linee interne mancando Maggio e un efficace cursore a sinistra. Il Napoli gioca con le ali tarpate. Gli esterni di difesa avranno poca licenza di avanzare dovendo bloccare le iniziative sulle fasce di Schelotto (veloce e potente) e Peluso (in tandem con Moralez). Il Napoli dovrà allargare il fronte d’attacco con Lavezzi e Cavani molto esterni e Pandev in mezzo. Se si accentrano tutti, i varchi saranno intasati.
Non si sa quale potrà essere la condizione fisica degli azzurri. La settimana con tre partite non consente recuperi. E domenica il Napoli andrà a Lecce su un campo che scotta dove si è appena dissolta la Roma. I tre punti con l’Atalanta sono essenziali, ma la squadra bergamasca (con gli “ex” Cigarini, Denis e Marino) sarà avversario tosto, tradizionalmente ferrato nelle battaglie, squadra sempre ostica con l’onesta grinta delle “provinciali”. All’andata fu un pareggio all’ultimissimo istante (Cavani 94’). Il Napoli dovrà trovare presto la via delle rete per non condannarsi a un match di ansia e sofferenza. Cavani, Inler e Aronica sono sotto diffida: scansare i cartellini gialli, altra insidia della serata al San Paolo.
Mimmo Carratelli