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Il debutto di Vargas al gran ballo del San Paolo

Alè, gran ballo in maschera al San Paolo per la prima di Coppa Italia del Napoli contro il Cesena (ottavi di finale, partita secca). Con gli azzurri all’inseguimento del terzo posto in campionato, rilanciati dal successone di Palermo, e i romagnoli afflitti dalla lotta-salvezza va in scena un match-arlecchino. Squadre ampiamente inedite. Ma per l’esordio di Vargas, Mazzarri manda in campo Hamsik e Cavani a sostegno del ragazzo cileno.

Altri titolarissimi a riposo (manca ancora Lavezzi), recuperi di infortunati nel Napoli e qualche debutto a sorpresa. Tre “primavera” nel Cesena (pronti anche il figlio dell’allenatore Arrigoni e un nipote) e tre quarti di squadra titolare lasciati in Romagna. Nel rimescolio delle formazioni, più di un vero e proprio turn-over, il Napoli conserva una netta supremazia pur nello schieramento assolutamente originale. Difesa più che inedita (è pronto Britos). Centrocampo di lottatori centrali ma con Maggio e Zuniga sulle fasce. In attacco il Matador, che ha ripreso a correre come il vento e, alle spalle, la nuovissima coppia di gran classe, il principino Hamsik e il nuovo scugnizzo giunto dal Cile. Il Cesena sosterrà le sue dichiarate deboli ambizioni con Bogdani, Ghezzal e il difensore Lauro, titolari superstiti nello shaker di Arrigoni. A casa Mutu, Eder, Parolo, tra i big, e in panchina Candreva che pare piaccia al Napoli.

A questo punto, dovrebbe essere una partita divertente, tutta da scoprire, con le “seconde linee” azzurre affamate di gloria per dimostrarsi più che “ombre” dei titolari e Vargas alla ricerca dei primi applausi napoletani (prontissimi). Vedremo i primi guantoni di Rosati tra i pali ed è pronto l’applauso di cuore per il soldatino Grava, azzurro da sette anni, giunto ai 35 con la baldanza e l’intramontabile grinta dei primi tempi.

Il Cesena l’avevo pronosticato squadra-rivelazione. Due magnifici mediani, Parolo e Candreva, un attacco con i fiocchi (Mutu, Eder, Bogdani), un ficcante difensore destro (Ceccarelli) e un anziano portiere d’esperienza (Antonioli, 43 anni). Pronostico bocciato. Il Cesena è penultimo in campionato con la miseria di 9 gol in 17 partite. Da tre turni non vince (9 reti al passivo). Al Cesena-bis di Arrigoni l’esclusivo compito di non sfigurare. Per il Napoli l’impegno ineludibile di saltare il turno per ritrovare nei quarti l’Inter, come l’anno scorso quando i milanesi passarono a Fuorigrotta ai rigori (dal dischetto sbagliò Lavezzi). La rivincita è dietro l’angolo.

La Coppa Italia è un torneo da tenere in considerazione, tre volte vinto dal Napoli, quattro volte finalista. Se Luis Enrique dice che la Roma punta a vincerla, perché Mazzarri dovrebbe esimersene? E, infatti, non si esime confermando un paio di tenori e portando al proscenio il primo violino cileno. Certo c’è il campionato e c’è la Champions. Ma ora il Napoli, col recupero degli infortunati, la riscossa di Pandev e l’arrivo di Vargas ha una “rosa” competitiva per battersi su tre fronti. E un trofeo, la Coppa Italia, ci starebbe bene a punteggiare l’escalation della gestione De Laurentiis. Mazzarri ha detto che rimane fino a riportare lo scudetto a Napoli. Tenti anche con la Coppa. La squadra ha ormai una sicurezza e lo strepitoso gusto del gioco sfoderato a Palermo da poter ben figurare su tre fronti. La Coppa potrebbe essere un gustoso aperitivo per successi maggiori.

Il turn-over di Mazzarri, contro un avversario che ne fa uno anche superiore, è da condividere. Il risultato non sembra a rischio e potremo scoprire soprattutto la personalità dei sostituti e dei debuttanti. C’è bisogno di “seconde linee” pronte per impegni superiori e il collaudo contro questo Cesena-baby è più che opportuno. Alè. Andiamo a questo match in maschera che potrebbe risultare una passerella di meraviglie. Per una sera il San Paolo sarà un Luna Park di sorprese. E con Vargas siamo pronti a salire sulla giostra più bella.

Mimmo Carratelli

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