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Da Amadei a don Vicienzo, qualcuno è napolista (reloaded)

Qualcuno è napolista perchè vide a 10 anni la prima partita degli azzurri e rimase folgorato sulla via del Vomero Qualcuno è napolista perchè dopo la prima partita, in mancanza di spiccioli, ne seguì molte altre ”sentendole” sul piazzale dello stadio dalle urla dei tifosi. Qualcuno è napolista perchè un giorno vide un pallone ”a palombella” di Amadei battere la Juve. Qualcuno è napolista perchè ricorda i voli d’angelo di Casari e Bugatti a difesa della porta patria Qualcuno è napolista perchè ricorda Masoni seduto a un bar di piazza Vanvitelli, invece d’essere in campo, perchè si era giocato per sempre il menisco Qualcuno è napolista perchè in un pomeriggio tranquillo sentì Carosio alla radio: “A san Siro, primo tempo: Milan 0 Napoli 5” Qualcuno è napolista perchè vide don Vicienzo, portinaio in via Morghen, piangere perchè il Napoli aveva perduto a Roma, 5 a 2 per i giallorossi Qualcuno è napolista perchè lo stesso don Vicienzo se ne andò da questo mondo una domenica, dicendo alla moglie: ”Cuncè, che ha fatto ‘o Napule?” Qualcuno è napolista perchè sentì dire alla cameriera di sua zia: ”Abbasta ca vence ‘o Napule, si no mariteme piglia e me vatte…” Qualcuno è napolista perchè il giorno in cui si inaugurò il san Paolo gli sembrò di entrare al Maracanà Qualcuno è napolista perchè ha vissuto le migrazioni verso Roma degli anni ’70, autosole strapiena e nella capitale tutti ai finestrini a urlare e cantare Qualcuno è napolista perchè ascoltava in Galleria i contraddittori tra tifosi. Nei capannelli, pareri spesso diversi ma gli interlocutori si rispettavano e mai si insultavano Qualcuno è napolista perchè ha visto Maradona Qualcuno è napolista perchè anche in serie C non ha confuso l’arrabbiatura con la speranza Qualcuno è napolista perchè vede nel foot-ball una riserva di umanità e finanche di poesia, sempre insidiata da non-valori distruttivi. Qualcuno è napolista perchè il Napoli è un gran fattore di coesione in una città sempre sfiancata da diseguaglianze, a volte paurose, tra ceti sociali Qualcuno è napolista perchè apprezzava Stefan Schwoch Qualcuno è napolista perchè condivideva l’aforisma di Boskov: per segnare bisogna tirare in porta Qualcuno è napolista perchè conserva un autografo di Manlio Scopigno quand’era terzino azzurro, di riserva. Qualcuno è napolista perchè gli par di vedere nel gioco del calcio una estensione della vita, con altri mezzi Qualcuno è napolista perchè in curva dava sempre il via al coro: Vi-ni-cio,Vi-ni-cio Qualcuno è napolista perchè sa che Vavà, Didì e Pelè erano ‘a uallera ‘e Canè in quanto a sentimento applicato al pallone Qualcuno è napolista perchè un gol di Damiani al san Paolo negò lo scudetto alla Lazio Qualcuno è napolista perchè ha visto Juliano ragionare coi piedi Qualcuno è napolista perchè si racconta che Bruscolotti intervistato prima d’una partita importante avesse risposto così: ” beh, noi ci chiaviamo in difesa…” Qualcuno è napolista perchè la sera del primo scudetto vide una anziana donna in via Nardones piangere di gioia e dire: ”pecchè chiagno? E chi ‘o ‘ssape…” Qualcuno è napolista per tanti altri motivi ancora e perchè quando sente ”Oj vita mia” avverte una scossa elettrica Mimmo Liguoro /spanspan style=”color: #000000;”

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