Atteniamoci ai fatti, direbbe e dirà Mimmo Carratelli. Terza sconfitta del Napoli in campionato in nove partite. Col Chievo, col Parma e col Catania. Non la chiameremo crisi, ma il Napoli non sembra avere la testa dello scorso anno, quando riuscivamo a capitalizzare il minimo errore dell’avversario.
Abbiamo perso a Catania. In una partita che ha reso evidenti le differenze del Napoli tra questa stagione e la precedente. L’anno scorso non avemmo un infortunio, praticamente mai. Elogiammo la preparazione atletica e la programmazione dello staff di Mazzarri. Quest’anno, invece, gli infortuni li subiamo eccome. E dopo otto giornate siamo senza centrocampo. Donadel e Gargano sono out e Mazzarri per far riposare Dzemaili si inventa Santana centrocampista.
Non voglio attaccare Mazzarri, non sono affatto contro di lui, ma sa bene che la coperta è corta. Deve fare di necessità virtù, mica può criticare la campagna acquisti. E così Santana si fa ammonire due volte in 43 minuti e la partita a Catania è bella che finita. Non critico nemmeno la scelta di privilegiare la Champions al campionato, allora però bisognava pensarci prima e allestire una rosa adeguata. Altrimenti rischiamo di perdere il filippo e il panaro. Qualcuno dovrebbe riferire al nostro allenatore del famoso proverbio napoletano.
Parlano i fatti, purtroppo. Il Napoli in campionato ne perde una sì e una no. Ora bisogna stringere i denti. Tempo per recuperare ce n’è. Però basta nascondere la polvere sotto il tappeto. È ora che Mazzarri chiami Houston e dica: “Abbiamo un problema”.
Massimiliano Gallo
Mazzarri chiami Houston, abbiamo un problema
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