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De Laurentiis: Inler non ha esultato?
Forse perché si vuole offrire

E venne l’ora di Aurelio De Laurentiis, il presidente ha parlato a margine della consegna del premio Città di Napoli che gli è stato consegnato al Tennis club Napoli.
IL PREMIO –  “Ringrazio tutti per il premio ricevuto. Il Napoli dei tempi d’oro? I miti non si cancellano, non si superano, sono tutti vivi accanto agli altri. Noi abbiamo cominciato un lavoro, che nasce dall’esperienza raccolta col cinema”.
LA SERIE C – “Fare il calcio, non capendo nulla di questo sport quando sono arrivato, e’ stato come un viaggio iniziatico. Ricordo gli sputi in testa a Martina Franca. E’ stata una palestra, un viaggio culturale. Ringrazio la stella che mi ha guidato nella scelta di puntare sul club azzurro. A Capri, aprendo il giornale, lessi che il Napoli era sparito. Nel 1999 volli offrire 120 miliardi di lire a Ferlaino, che mi fece causa perche’ disse che stavo distraendo i giocatori. Maradona e’ Maradona, è lì in tutta la sua grandezza. Noi siamo partiti dalla serie C con grande umiltà. E’ stato un lavoro estremamente complesso e difficile, laborioso, ma reso facile dalla grandezza dei tifosi. Voglio rinnovare il sogno, accompagnato dai tifosi. E’ un sogno complesso e difficile. C’e’ stata un’accelerazione e dobbiamo stare calmi”.
I CONTI – “Da 5 anni abbiamo i conti in utile, abbiamo precorso il fair play finanziario. I tifosi lo apprezzeranno. Quando i nostri competitors dovranno mettere a posto costi da 400 milioni di euro faranno una grande fatica a tenere tutto in regola. Quando siamo arrivati in A ho controllato la classifica dei club. Dalla gara col Panionios siamo cresciuti tanto, dal 300° posto siamo passati al 126°. Quest’anno siamo al 19° posto, e’ questo cio’ che conta piu’ degli scudetti.
IL VALORE NAPOLI – “L’Inter si identifica solo con una squadra di calcio, cosi’ come la Juventus. Napoli si identifica con qualcosa di piu’ a livello mondiale, come il Vesuvio, la pasta, Pulcinella e la capacita’ di essere filosofi. Siamo internazionali di nascita, facciamo simpatia. Non abbiamo bisogno di vincere la Champions, magari la vinceremo pure… DiBenedetto ha fatto un grande affare con la Roma, ha il Colosseo vicino: e’ un traino straordinario”.
GLI IMPRENDITORI – “L’imprenditoria della Campania ha la capacita’ di potersi considerare sempre internazionale. La capacita’ di fare squadra è importante. Spesso c’e’ l’invidia di non volersi aggregare, c’e’ sempre il sospetto. La grande classe imprenditoriale, che ha le palle d’oro, se fosse coesa riuscirebbe a superare il nord in un attimo. Qui il terreno e’ fertile, non e’ stato mai arato, ci hanno messo solo la monnezza. Spero, con il Calcio Napoli, di essere stato lungimirante. Mia moglie disse che ero matto a misurarmi con Napoli, ma io sapevo che i buoni superano i cattivi. Nel cinema ho evitato di fare cinema, perche’ c’era la moda del nero (dal punto di vista fiscale, ndr). Poi bisogna essere bravi a fare gli ammortamenti”.
LETTIERI – “La cultura del non cambiare vale molto di piu’ della cultura del cambiare. Quando ci metti la faccia, riesci a dare fiducia, altrimenti la gente diventa sospettosa. Prendiamo ad esempio il candidato sindaco, che e’ qui tra noi: e’ chiaro che si impegna con delle promesse, ma e’ importante provarci. Mi hanno proposto di fare il sindaco, ma io devo pensare al Napoli. Ho guadagnato 7 anni di vita col Napoli, ma voglio tornare anche in America. Realizzare un Napoli-Shanghai o un Napoli scozzese sarebbe una bella impresa. Di sicuro non basterebbe una vita. Sono fiero di quello che stiamo facendo. E’ un premio che condivido con tutta la città di Napoli.
MAZZARRI – Mazzarri? Certo che resta con noi, ha un contratto di tre anni. Nella riunione che ho avuto col mio staff ho parlato principalmente per quattro ore di vivaio.
INLER – Inler? E’ un giocatore che mi piace, che ben venga. Certo è che ha un’età ed io devo valutare bene chi prendere, anche per capire se tra qualche anno lo posso rivendere oppure no. Può darsi che non abbia esultato perchè voleva proporsi al Napoli. Per lui ho offerto all’Udinese 8/9 milioni di euro, può darsi che ci stiano pensando. Sanchez è giovane? E allora? La Champions? Basta perdere una partita e viene detto che la coperta è toppo corta. La strada che stiamo percorrendo è convincente per chi lavora in società ma anche per i tifosi azzurri. Siamo stati noi a voler navigare nelle acque del fair play e probabilmente non ci troveremo in difficoltà. Ora passo la palla agli altri club.
IL TIFO – I tifosi a Napoli non sono mai mancati, sono sempre stati coerenti. Ti mettono alla prova e vogliono vedere se si lavora mantenendo le promesse. Hanno potuto constatare che la mia società è molto attenta al rispetto. Anche molti tifosi non del Napoli si stringono intorno a me perchè mi vedono come un sincero rappresentante del calcio che cambia e mi fa piacere vedere che la gente è matura per il cambiamento. Sono felice di constatare che la città ha ritrovato l’identità dei colori azzurri, avevamo perso l’abitudine di vedere per strada i bambini giocare a calcio vestiti con i colori azzurri del Napoli, adesso quest’identità calcstica è stata ritrovata”. (napolimagazine.com)

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