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C’è andata male, ma nelle finali ci squagliamo

La trasferta di Udine ha mostrato, per l’ennesima volta e spero definitivamente, i limiti del Napoli. Limiti che un piccolo ma tenace gruppo di aficionados sta sottolineando da mesi, aldilà del trionfalismo da terzo posto. In breve il Napoli fatica moltissimo contro squadre chiuse  e quando non ha birra in corpo. Questo perché  la panchina e’ corta, anche causa infortuni, ma e’ corta sia come come muscoli che come cervelli, cioè non c’e’ nessuna variante tattica disponibile per Mazzarri in grado di scardinare difese iperaffollate come quella dell’Udinese ieri. Partiti Quagliarella e Cigarini poi mancano anche i tiratori da fuori, sempre utili per pesacre il jolly contro difese corte e compatte. A questo si aggiunge una certa ingenuità giovanile, che porta a entrare in campo in maniera sbagliata e a non saper reggere la pressione, penso sopratutto alle due partite con il Liverpool. A onor del vero ci sono segnali di miglioramento rispetto all’anno scorso, ma ancora ci manca il definitivo killer instict. Tuttavia letto il profluvio di 3,5 e 4 assegnato ai nostri beniamini mi sembra al solito che si esageri. E mi spiego. La gara ieri si e’ giocata su episodi, perché tali son stati i tre goal dell’Udinese. Il rigore e’ scaturito dall’unica incursione in area degna di qualche nota, il secondo goal e’ stato un capolavoro balistico di DiNatale – poco importa che fosse poco marcato e che De Santis fosse un pelino fuori dalla porta – il terzo una idiozia – non so come altro definirla – di Hamsik. Ora, sotto 3 a 0, prima riduciamo le distanze con un eurogoal di Hamsik, poi ci mangiamo la più ghiotta delle occasioni, un rigore mal tirato da Marek, ma poi continuiamo ad attaccare sfiorando il goal più volte e correndo fino al 93. Insomma pur giocando maluccio contro un avversario più interessato a distruggere il nostro gioco e a ripartire avremmo potuto tranquillamente pareggiare. C’e’ andata male, complice la stanchezza di Cavani, il campo pesante che ha frenato oltremodo Lavezzi e un centrocampo giocoforza leggerino – Blasi e Yebda infortunati – e un Hamsik che ha giocato bene ma ha commesso troppi errori. Aggiungo che Dumitru e Maiello hanno mostrato cose buone, e anche questo e’ un dato positivo. Riassumendo, non credo che passeremo il turno di Europa League perché quando ci sono le finali – e ne abbiamo due davanti – la squadra purtroppo si squaglia, tuttavia anche le avversarie in campionato faticano e hanno i loro bravi alti bassi. Una buona campagna acquisti a gennaio può colmare il gap che ci divide dalle Top Three e permetterci di giocarcela per la Champions League fino in fondo, a patto pero’ che la panchian si allunghi come muscoli e come cervello.
di Eugenio Angelillo

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