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I match tv chi parla troppo e chi troppo poco

E li chiamano zingari quelli come Ibra. Mafiosi. Un uomo libero non avrebbe avuto tanto coraggio. Tanto sprezzo delle rotture. Fate conto, una memoria d’elefante come l’ha chiosato Moggi che va a posare un mercoledì nell’ego di un uomo specchiato. Un elefante in una cristalleria. “Sacchi, parli troppo”: ci voleva un cittadino del mondo di incerta provenienza, uno straniero, un apolide per vendicare vent’anni dopo il vecchio calcio all’italiana. E però li chiamano zingari, uguale. Zazzaroni se ne approfitta. Dice che se quello è uno zingaro, sfido che sia un maleducato. Ma cos’è un uomo educato e soprattutto chi li educa. Sacchi ? Ma perché il calcio deve essere una scuola di qualche cosa ? Non bastano i soldi ? Non basta allo scopo successo e insuccesso? Perché il calcio deve insegnare altro dal calcio stesso ? Perché non possiamo saltare il lieto fine e passare direttamente al risultato finale ? Perché mai un giocatore il più bravo del mondo segna due reti nella coppa per i più bravi del mondo e non può avere altre soddisfazioni, le vere soddisfazioni, non quelle morali, quelle verbali ? Chi gli ha tolto le parole di bocca, chi gli ha detto tu uomo puoi solo segnare e non anche segnartela. Sacchi parla troppo, è vero. Non ne ha colpa nessuno. Definire un uomo alla fine non è così impossibile. E’ la somma che fa il totale, non il parlarne male. Quando al calcio sommi altre palle, dall’etica alla pedagogia, normale dire che è troppo. Meno, dirglielo all’interessato. L’impressione è che nelle interviste banali i banali siano i calciatori. La realtà è che magari ci sia un match truccato. Tra chi parla troppo e chi troppo poco. Tra santi per novanta minuti e santoni tutta la vita. Campioni per una notte contro diuturne coscienze del mondo. In pratica, tra una sospetta aristocrazia fatta coi piedi e una insospettabile nobiltà data dalla miseria nel confronto col conto in banca. Gente in campo talvolta e gente in cattedra sempre. Prezzolati uguale ma comprati per far differenza. Liberi tuttofare contro gente che deve solo incassare. Ricchi di domande contro poveri di risposte. Ricchi di ragione contro poveri di ragioni. Ricchi di tutto, dall’esempio al giudizio, ricchi da subito dal primo sguardo dalla prima opinione, ricchi per definizione. Tanto che poi non c’è gara. Ricchi senza scadenza contro gente che al massimo segna.
Vincenzo Ricchiuti

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