Damascelli: De Laurentiis ha fatto 40 colloqui per poi scegliere l’unico esonerato in circolazione

Su Il Giornale un pezzo sull'assurda stagione appena conclusa in cui c'è anche la sceneggiata finale tra Spalletti e il presidente del Napoli

Tardelli De Laurentiis da Fazio damascelli La proposta di De Laurentiis napoli

Owner of SSC Napoli football club, Aurelio De Laurentiis arrives to attend the "Eco-Educational Cities" conference organised by Scholas Ocurrentes and aimed at promoting education and sustainability, in the presence of the Pope, on May 25, 2023 at the Augustinian Patristic Pontifical Institute in Rome. (Photo by Andreas SOLARO / AFP)

Tony Damascelli scrive dell’assurda stagione di calcio appena finita su Il Giornale. Una stagione in cui all’Italia di Roberto Mancini non resta che un terzo posto in Nations League e in cui nessuna delle squadre qualificate per le finali europee ha trionfato. L’unica eccezione alla mediocrità è il Napoli, che però ha chiuso la stagione con la sceneggiata tra Spalletti e De Laurentiis e con il presidente che, dopo aver fatto 40 colloqui ha finito con lo scegliere l’unico allenatore esonerato in circolazione, ovvero Rudi Garcia.

Damascelli scrive:

“Fine di una stagione folle, assurda, strozzata dal mondiale e dalle vicende giudiziarie ancora in sospeso a livello europeo e in sede penale nazionale. Napoli a parte, con tutto il repertorio tipico maradoniano con sceneggiata finale tra Spalletti e De Laurentiis il quale, dopo aver contattato 40 allenatori ha scelto l’unico esonerato in circolazione”.

La mediocrità dell’appeal italiano è confermata dalla questione relativa ai diritti tv. Quanto al mercato, continua Damascelli, nonostante i grandi proclami, si procede tra prestiti e pagamenti a rate, come ha fatto la Juventus con Kulusevski.

“Grande vociare di calcio mercato, nonostante debiti e perdite colossali, il gioco di società serve a stampa, tifosi e procuratori ma si procede tra prestiti e pagamenti in comode rate, per la cronaca la Juventus ha comunicato, nell’affare Kulusevski, una plusvalenza di 12,5 milioni ma pagamento dilazionato in comode rate 5+2, a Torino sono in piena e malinconica svolta contabile”.

 

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