El Paìs: «Florentino come Berlusconi, quelli che comandano e si divertono sono in via d’estinzione»
"Non si sa più chi comanda cosa... Perez è il tipo di persona che ha il potere ma si intrattiene con i fattorini"

Parigi (Francia) 18/10/2022 - Pallone d'Oro 2022 / / foto Panoramic/Image Sport nella foto: Florentino Perez ONLY ITALY
Florentino Perez come Berlusconi. El Paìs si diverte a raccontare l’ultimo uomo di potere vecchio stile del calcio spagnolo. “Il boss del Real Madrid – scrive Daniel Verdù – appartiene a quella specie in via di estinzione di persone che comandano e si divertono a farlo. E che esita con i suoi dipendenti. Perché il potere è anche quello, come ha sempre dimostrato Silvio Berlusconi (spesso nello spogliatoio del Milan, con battute un po’ più scurrili). Un tipo di persona, come si dice in Italia, con accesso alla stanza del fattorino: il luogo dove si decide tutto. O meglio ancora, che ha lì una poltroncina vellutata con il suo nome per tutta la vita”.
El Paìs scrive che, “visto in prospettiva, è stato apprezzato. Perché ora è impossibile sapere chi diavolo comanda”. Un po’ in tutto. Perez invece è una certezza.
“La sensazione è che stiamo rimandando le decisioni, come se nessuno volesse toccare il giocattolo, per paura che si rompa e non sapremmo come rimontarlo. Chi comanda nel calcio? Uefa? Fifa? I club? È molto difficile saperlo. E in Spagna? E nel PP domina davvero Feijóo? E in Europa? Mica diranno che è Ursula von der Leyen, vero? Non c’è più un potere assoluto a cui aggrapparsi. Nemmeno certezze. E dopo quello che stanno montando Cina e Russia, non è più chiaro nemmeno che gli Stati Uniti governino il mondo”.
Verdù si lascia andare: “L’idea generale è che tutto andrà a puttane: la tua azienda, la città, il Paese, l’Europa e il mondo intero con il cambiamento climatico. Dureremo piuttosto poco. Quindi è il momento di prolungare l’agonia. Riuscire a gestire qualcosa sembra il tipo di lavoro che chiunque potrebbe fare. Tranne chi è in carica. Lavorare è faticoso, proclamava Cesare Pavese a 42 anni, poco prima di svuotarsi nello stomaco un flacone di sonniferi. E potrebbe anche essere sempre più assurdo. L’intelligenza artificiale occuperà i nostri posti di lavoro e noi, creatori assoluti di questa nuova esistenza, potremo sederci a riposare in una sorta di domenica perpetua che ci fornirà una sorta di reddito universale. Riposo. E guardare la partita di turno. Ce lo meritiamo. Ma questa è solo la previsione più ottimistica. L’altra, più plausibile, è che verremo uccisi dalle macchine”.