Le Parisien sul caso Traoré: in Italia il problema del razzismo nello sport è frequente

"I tifosi italiani sono stati arrestati a margine dell'incontro tra Paris Saint Germain e Juventus lo scorso settembre". "Al momento il club non ha comunicato sanzioni"

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Roma 24/02/2019 - rugby torneo 6 Nazioni / Italia-Irlanda /foto Insidefoto/Image Sport nella foto: Cherif Traore

Il caso della banana regalata a Cherif Traoré per Natale da un compagno della Benetton Treviso ha fatto ovviamente il giro del mondo. Ieri era sul Times. Ma la storiaccia è finita anche su L’Equipe, sul Guardian e su Le Parisien, che parla del razzismo come di un fenomeno molto diffuso nello sport, in Italia.

Le Parisien racconta quanto è accaduto, denunciato ieri sui social dallo stesso Traoré. Un compagno di squadra, durante il “Secret Santa”, scambio di regali di Natale in forma anonima, gli ha regalato una banana marcia chiusa in un sacchetto per l’umido.

Questo è un nuovo caso di razzismo che colpisce lo sport professionistico“.

Un regalo razzista“, Le Parisien lo scrive senza mezzi termini, raccontando la denuncia del pilone della Benetton Treviso sui social. E scrive che in Italia il problema del razzismo nello sport è frequente. Porta come esempio l’arresto dei tifosi della Juventus dello scorso settembre, dopo la gara tra Paris Saint Germain e squadra bianconera.

“In Italia il problema del razzismo nello sport è frequente. I tifosi italiani sono stati arrestati a margine dell’incontro tra Paris Saint Germain e Juventus lo scorso settembre“.

Dell’episodio scrivemmo all’epoca:

Due tifosi della Juventus saranno processati a Parigi per gli atti razzisti commessi al Parc des Princes durante la partita di Champions con il Paris Saint-Germain. Martedì sera sono stati arrestati quattro tifosi bianconeri. Le Parisien scrive che tre sono maggiorenni e uno è minorenne. Erano stati sorpresi a fare il saluto nazista e ululati da scimmia all’interno dello stadio parigino. La procura di Parigi ha spiegato che due dei tre adulti sono stati rinviati a giudizio per una data non ancora determinata per essere processati dal tribunale penale della capitale, uno per “insulto pubblico di natura razzista” e l’altro per “apologia di reato contro umanità”. Per quanto riguarda il terzo maggiorenne, la procedura è stata archiviata per mancanza di un reato sufficientemente grave secondo l’accusa. Per quanto riguarda il minore, la procedura per “pubblico insulto” è stata archiviata “a condizione di un divieto a comparire nell’Île-de-France per sei mesi”.

Nel raccontare la vicenda Traoré, Le Parisien conclude così:

Al momento non è stato nominato alcun funzionario e il club non ha comunicato eventuali sanzioni che verranno comminate.

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