Buongiorno quest’anno ha saltato 16 partite, praticamente mezzo campionato (Corsport)
È il terzo stop nel giro di pochi mesi. Dalla frattura alle vertebre ai problemi agli adduttori. Ciononostante il Napoli ha la miglior difesa della Serie A

Dc Napoli 27/04/2025 - campionato di calcio serie A / Napoli-Torino / foto Domenico Cippitelli/Image Sport nella foto: Alessandro Buongiorno
Buongiorno quest’anno ha saltato 16 partite, praticamente mezzo campionato (Corsport)
Il Corriere dello Sport, con Fabio tarantino, fa un po’ di conti su Alessandro Buongiorno l’acquisto più caro della campagna trasferimenti estiva del club di De Laurentiis. Difensore fortissimo ma che – almeno quest’anno – si è rivelato anche cagionevole. Traumatico il primo stop (frattura alle vertebre lombari), di altra natura gli altri due: prima, tendinopatia agli adduttori e poi stiramento agli stessi muscoli.
Il Corsport scrive:
Per Buongiorno si tratta del terzo stop nel giro di pochi mesi. Da fine dicembre le partite non giocate sono state 11 su 18, tutte per problemi fisici.
A ridosso del Natale, ecco i primi problemi. Per una caduta in allenamento, Buongiorno aveva rimediato una frattura ai processi trasversi di due vertebre lombari che lo ha costretto a disertare in totale otto sfide. È rientrato il 15 febbraio contro la Lazio, si è ripreso il Napoli per le successive cinque partite (sei con quella dell’Olimpico), poi è tornato ad accomodarsi in panchina a poche ore da Bologna-Napoli, 7 aprile, avvertendo un fastidio che gli esami successivi hanno svelato: tendinopatia del muscolo adduttore lungo della coscia destra. Empoli e Monza ai box, il lungo dubbio per la sfida col Torino, poi la scelta di Conte ricaduta sul suo rientro da titolare. Il resto è storia nota con l’infortunio che lo costringerà a saltare, come detto, di sicuro Lecce, Genoa e Parma.
Dovesse restare fuori per le prossime quattro partite, Buongiorno avrà vissuto ai box in totale 16 partite di campionato, quasi la metà.
Ciononostante il Napoli ha la miglior difesa del campionato.
Le parole di Sacchi alla luce dell’ennesimo stop di Buongiorno
Sacchi: “il Napoli ha la miglior difesa del torneo, non ha i migliori difensori. Quello di Conte è un capolavoro”
Quello di Conte è un capolavoro, anche se il Napoli non dovesse vincere lo scudetto. Parola di Arrigo Sacchi che sulla Gazzetta spiega il perché non c’era migliore allenatore di Conte per riportare la squadra in altro dopo il decimo posto.
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Le parole di Sacchi sulla Gazzetta:
Cominciamo a chiamare le cose con il loro nome, e dunque diciamo che Antonio Conte, quest’anno a Napoli, sta facendo un capolavoro. So con assoluta certezza che nessuno avrebbe potuto fare meglio di Conte, e lo dico perché conosco la realtà di Napoli. Il Napoli, quando ha deciso di prendere Conte, era a pezzi, veniva da una serie di cambi in panchina e non si era nemmeno qualificato per le coppe europee. Antonio, che è un autentico maestro, in pochi mesi ha ridato fiducia, speranza e conoscenze all’intero gruppo e lo ha trascinato al vertice.
Quando sostengo che un allenatore è un maestro intendo dire che insegna, fa esattamente come con gli alunni a scuola, si preoccupa di migliorarli, di correggere gli errori, non bada soltanto al risultato, alla tattica che serve per affrontare l’avversario. Conte […] Cura l’aspetto tecnico, quello atletico e, soprattutto, quello psicologico. Sa bene che tutto nasce dalla testa dei giocatori e lui cerca di portarli oltre i loro stessi limiti.
Il Napoli ha subito finora solo 25 gol
Se questo (di Conte, ndr) non è un capolavoro, ditemi voi come lo dobbiamo chiamare. E badate bene, lo è anche se il Napoli non dovesse vincere lo scudetto, perché non si può cancellare ciò che è stato fatto negli ultimi nove mesi. Il giudizio sull’operato di un allenatore deve essere dato osservando complessivamente il suo lavoro, il suo impatto su ambiente e calciatori. Se poi arriva anche il risultato, che non era stato programmato perché l’obiettivo era la qualificazione in Champions, tanto di guadagnato.
C’è un dato che, più degli altri, va analizzato e interpretato perché spiega perfettamente il lavoro di un allenatore. Il Napoli ha subito finora solo 25 gol: è la squadra che, tra tutti i maggiori campionati europei, ha incassato meno gol. Ciò significa che Conte ha saputo organizzare il gruppo, perché alla fase difensiva partecipano tutti, attaccanti e centrocampisti compresi. E significa pure che Antonio è stato capace di capire subito quale poteva essere il punto di forza della sua squadra e su quel tasto ha continuato a battere. Il Napoli ha la miglior difesa del torneo, ma non ha i migliori difensori. Spesso Conte ha dovuto cambiarli, a volte si è schierato a tre e a volte a quattro, ma sempre ha ottenuto ciò che desiderava, e cioè quell’organizzazione tattica che è figlia del lavoro durante gli allenamenti, della fatica e dello spirito di sacrificio. Comunque vada, il Napoli di Antonio Conte è un capolavoro da ammirare.