Il 4 settembre, Libero scriveva questo:
Dazn ha un grosso problema e di conseguenza ce l’ha anche la serie A. Il principale partner dei club italiani sta colando a picco, anno dopo anno. I campanelli d’allarme suonavano da tempo, e però non c’era altra strada rispetto alla conferma dei diritti a Dazn fino al 2029, tra l’altro a condizioni inferiori rispetto al triennio precedente. Le premesse del disastro c’erano tutte, tra il massiccio taglio del personale e delle produzioni e l’irragionevole aumento dei prezzi.
Ancora, furono preoccupanti i dati di Inter-Juventus, molto più vista su Sky che su Dazn. Il noto giornalista Ziliani, aveva così preannunciato:
«Confrontando gli ascolti di Inter-Juventus su Sky (quasi 2 milioni) e su Dazn (poco più di 1 milione) è del tutto evidente che gli italiani hanno preferito abbonarsi, o restare abbonati, a Sky, dove vedono Champions League, Europa League, Formula 1, tennis, Moto Gp, Premier League, tre partite di Serie A e molto altro, e non sono stati attratti dal richiamo di Dazn che nel suo pacchetto, ogni anno sempre più costoso, offre la Serie A, la Liga di Spagna, la Serie B e poco altro.
Sky, che spende il grosso dei suoi soldi per la Champions, più che un alleato è in realtà un competitor della Lega, di Dazn e del calcio italiano. E il fatto che le partite di Serie A abbiano più pubblico sui suoi schermi rappresenta plasticamente la lapide che i nostri dirigenti hanno eretto sul loculo del movimento del pallone italico. E’ stata imboccata una via senza ritorno. E il fatto che domani Dazn trasmetta in chiaro Milan-Napoli la dice lunga, al di là della tanto strombazzata “svolta storica” di cui ciancia l’Istituto Luce, sul grado di disperazione cui il nostro movimento è giunto. Non ve lo dirà nessuno, ma siamo ormai alla canna del gas.»