“Enorme ricchezza più competenza suprema equivalgono a un’eccellenza prevedibile e forse un po’ noiosa”

Il Manchester City è inarrestabile, ha vinto la Premier confrontandosi con un ottimo Arsenal e si appresta a giocare la finale di Fa Cup contro lo United. Alla lunga, però, il dominio della squadra di Guardiola potrebbe risultare noioso o addirittura malsano.
Questo è quello che scrive Jonathan Wilson sul Guardian. “Ciò che sta facendo il City non si attiene a ciò che è considerato normale. Da quel pareggio contro l’Arsenal (ndr o-o a marzo) hanno vinto nove volte su nove, tutte con almeno due gol di scarto. È diventata la prima squadra nei 136 anni di storia del massimo campionato inglese a vincere il titolo per quattro stagioni consecutive. Hanno vinto sei degli ultimi sette campionati, un livello di dominio senza precedenti. Ciò lo si può attribuire alla genialità di Pep Guardiola, alle risorse dietro al club, alla spesa per gli stipendi, al mercato intelligente o alle 115 accuse relative a presunte violazioni dei regolamenti finanziari , ma una superiorità di questo tipo non è salutare per una lega che storicamente si è vantata della propria competitività“.
City, ricchezza e competenza equivalgono a un’eccellenza prevedibile
Certo, il City ha vinto la Premier per “soli” due punti, ma non è la prima volta che si trova in una situazione del genere.
“Il City potrebbe aver vinto il titolo per soli due punti, ma è successo un po’ come nel 2018-19, quando ha battuto il Liverpool di un solo punto vincendo le ultime 14 partite della stagione, mentre il Liverpool vinse le ultime nove: apparentemente vicino ma essenzialmente altrettanto drammatico.
Il calcio inglese, a quanto pare, poteva gestire oligarchi, hedge fund e stati stranieri che gestivano i suoi club quando questi erano sfacciati e inefficienti. Enorme ricchezza più competenza suprema (e, forse, a seconda di cosa succede con quelle 115 accuse, qualcos’altro oltre), però, equivalgono a un’eccellenza prevedibile e forse un po’ noiosa.