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Il tennis su terra rossa sta morendo. Il grido d’allarme della Spagna patria di grandi terraioli (Relevo)

Lo aveva anticipato Nadal nel 2015. “Il tennis si muove in una direzione dove la forza e la velocità stanno lasciando da parte la tattica”

Il tennis su terra rossa sta morendo. Il grido d’allarme della Spagna patria di grandi terraioli (Relevo)

Il tennis su terra rossa sta scomparendo. Sono sempre meno i tornei su questa superficie. Ormai si punta maggiormente sull’erba e sul cemento e i giocatori sono più indirizzati verso un tennis di potenza che di strategia.

È quello che scrive il giornale spagnolo “Relevo“.

Il primo a predire che la terra rossa avrebbe avuto sempre meno rilevanza fu Nadal nel 2015.

«Se non fanno qualcosa, i tornei su terra scompariranno. Il calendario non sembra preoccuparsi delle superfici storiche. Quando così tanti giocatori si infortunano, c’è un motivo».

A dieci anni da questa dichiarazione, i tornei su terra rossa non sono scomparsi, “ma il pronostico dello spagnolo non era sbagliato: il tennis sulla terra battuta conta sempre meno. E ciò rappresenta un dramma per la Spagna e i paesi dell’America Latina, culla di alcune delle più grandi leggende sulla terra battuta. Nadal, Guga Kuerten , Guillermo Vilas o Sergi Bruguera sono solo alcuni esempi“.

Sempre meno tornei di tennis su terra rossa. In campo si vede poca tattica

Questo lunedì inizia a Monte Carlo il primo grande torneo del tour europeo, che culminerà con il Roland Garros all’inizio di giugno. Sono praticamente gli unici due mesi in cui la terra è protagonista assoluta. Il resto dell’anno, ad eccezione di Wimbledon e dei precedenti tornei sull’erba, il cemento domina il calendario“.

A partire dal 2025 lo swing latinoamericano, che sognava di ospitare un Masters 1000, perderà l’Atp 250 di Cordoba, “mentre dei tre tornei che saliranno dalla categoria 250 a 500, due (Dallas e Doha) sono su campi in cemento e sono in competizione per le date con il Golden Swing latinoamericano“.

Questa è un’ulteriore prova che da anni il tennis si sta muovendo verso uno sport molto più omogeneo. La forza e la velocità stanno lasciando da parte la tattica e difficilmente ci sono giocatori che si discostano da questa tendenza”. 

«Mi piace un gioco più strategico che si possa vedere ancora un po’ su terra, ma ovviamente la terra dura due mesi all’anno, fino al Roland Garros», ha detto in questi giorni Toni Nadal stanco del tennis di pura forza.

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