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Donnarumma, Mino Raiola fu un genio a strappare un contratto di 12 milioni per lui al Psg

Regala al Barcellona il pallone dell’1-0. Non esce sul 3-2. A Prime Video fanno finta di niente e si rifugiano in un linguaggio da Prima Repubblica

Donnarumma, Mino Raiola fu un genio a strappare un contratto di 12 milioni per lui al Psg
Barcelona's Polish forward #09 Robert Lewandowski (L) and Paris Saint-Germain's Italian goalkeeper #99 Gianluigi Donnarumma (C) fight for the ball during the UEFA Champions League quarter final first leg football match between Paris Saint-Germain (PSG) and FC Barcelona at the Parc des Princes stadium in Paris on April 10, 2024. (Photo by Anne-Christine POUJOULAT / AFP)

Donnarumma. Ancora tu. Il portiere della Nazionale, 25 anni, ancora una volta protagonista e ancora una volta in negativo. È stato protagonista di tutte e tre i gol del Barcellona. Nel primo tempo, una sua uscita bassa a dir poco goffa, oltre che sbagliata e fuori tempo, ha finito col diventare un prezioso assist per Raphinha che comodo comodo ha scaraventato il pallone nella porta del Psg. Al minuto 37 il Barcellona di Xavi è andato in vantaggio al Parco dei Principi. Imbarazzo nella telecronaca di Amazon che ahinoi si è italianizzata. Ambrosini e Piccinini non se la sono sentita di raccontare quel che tutti hanno visto. Ambrosini si è rifugiato in un paio di affermazione degne della Prima Repubblica. «Donnarumma è bravo e pure coraggioso a uscire», ha detto prima del replay. Poi, di fronte all’evidenza, dice: «Donnarumma si assume questo rischio». Strepitoso. Nell’intervallo sono costretti almeno a parlarne.

La realtà è che Donnarumma ha sbagliato. L’uscita bassa non era facile. Ma ha sbagliato e ha provocato il gol. Già in precedenza non era parso brillante. E torna alla mente il genio di Mino Raiola che nel 2021 riuscì a realizzare un capolavoro: portò Gigio al Psg e gli fece firmare un contratto da 12 milioni di euro netti. Un capolavoro che meriterebbe un monumento. Non è certo il primo errore di Donnarumma che già si porta sulla coscienza la Champions di due anni quando si fece soffiare palla da Benzema al Bernabeu e diede il via alla prima delle clamorose rimonte che portarono il Real Madrid di Ancelotti alla conquista della Champions.

Ovviamente il primo vantaggio del Barça complessivamente non è stata solo responsabilità di Donnarumma. Luis Enrique ci ha messo del suo. Ha fatto tanto il ganassa alla vigilia, poi ha come spesso gli capita cannato la formazione. Ha messo in campo la mediana con Fabian, Vitinha e Lee Kang-in, ha lasciato in panchina Ugarte. Il Psg non ha combinato quasi nulla.

Poi, nella ripresa, una fimmata dei qatarini che si sono portati sul 2-1 con Dembelé e Vitinha. Dopodiché Gigio è tornato protagonista. C’è stato il suo tocco anche sul 2-2, ancora di Raphinha, bellissimo, su assist delizioso di Pedri (appena entrato). Il pallone al Barcellona è stato regalato da Donnarumma con un lancio sbagliato. Non contento, Gigio è rimasto tra i pali sul corner del 2-3 e Christensen (anch’egli appena entrato) è saltato indisturbato nell’area piccola e ha segnato il 3-2. A Prime in silenzio anche sulla mancata uscita di Gigio. Meret per una serata del genere avrebbe dovuto lasciare Napoli nottetempo con tutti i familiari.

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