Al Messaggero: «È inutile nascondersi, Marc è forte. Ma ci sono altri sette piloti sulla Ducati. Mi piacerebbe vincere anche in Superbike»

Il Messaggero ha intervistato il campione del mondo Moto Gp, Francesco “Pecco” Bagnaia. Il pilota italiano racconta la vittoria del suo secondo mondiale e fissa gli obiettivi per il futuro.
«Il Mondiale di quest’anno è stato completamente diverso dall’anno scorso, però per certi aspetti più difficile. Quando l’anno scorso ero a -91 punti, infatti, l’unica possibilità per recuperare su Quartararo era quella di vincere tutte le gare. E ne abbiamo vinte quattro di fila. Quest’anno invece, dopo Barcellona è stata dura: perché fisicamente ci ho messo un po’ a riprendermi, mentalmente ancora di più».
Quando è arrivata la consapevolezza di poter vincere il Mondiale?
«Quello che ci ha sbloccato mentalmente è stata la vittoria in Indonesia, dove partivamo tredicesimi e abbiamo vinto. Quello sicuramente è stato un punto di svolta. Avrei fatto fatica ad accettare una sconfitta, ma ogni tanto serve scendere in basso per poi risalire».
Martin un avversario tosto:
«Ha fatto paura nella seconda parte di stagione. E ammetto che come velocità qualche volta è stato più veloce di noi. La sua più grande caratteristica è l’essere esplosivo: entra in pista e martella da subito».
Il prossimo anno anche Marc Marquez salirà in sella a una Ducati:
«È inutile nascondersi, Marc è forte e potrà sfruttare la moto di quest’anno, la Gp23 che è andata molto bene. Lui scende da una moto difficile e sale sulla miglior moto che c’è. Un pilota come lui andrà forte. Ma ci sono altri sette piloti sulla Ducati, sarà tosta…».
I proposito di Bagnaia per il 2024. Il terzo titolo di campione del mondo consecutivo sarebbe qualcosa di incredibile:
«Di solito guardo le statistiche e i numeri a fine stagione. Ecco, Wikipedia è una pagina che consulto molto. E poi, perché no, in futuro mi piacerebbe andare in Superbike e diventare il primo campione del mondo della Moto Gp a vincere il titolo anche lì. Ma c’è ancora tanto tempo».