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Spalletti: «Che bello parlare di nuovo con Totti, è stato innovativo e mi ha ispirato»

I due si stringeranno la mano al Bambin Gesù. Il ct: “Mi fa piacere riparlare con lui, potergli ritelefonare”

Spalletti: «Che bello parlare di nuovo con Totti, è stato innovativo e mi ha ispirato»
Mg Genova 02/05/2016 - campionato di calcio serie A / Genoa-Roma / foto Matteo Gribaudi/Image Sport nella foto: Luciano Spalletti-Francesco Totti

Mi fa piacere riparlare con lui, potergli ritelefonare“. Spalletti si gode la pace con Francesco Totti che sarà sancita in un incontro all’Ospedale Bambin Gesù di Roma. Il ct ne ha parlato in conferenza stampa: “Quando l’ho avuto da allenatore per me è stato fonte di ispirazione, da calciatore mi ha fatto vedere delle cose importanti sulle linee di passaggio cariche di estro, fantasia. Molte cose che mi ha fatto vedere sono ancora innovative, sono un supporto enorme per permettermi la carriera che ho fatto”.

Quella del Bambin Gesù è un momento che la Federazione aveva già costruito, la Federazione è sempre molto attenta a questi fatti dove c’è bisogno di presenza. Io già quando ero a Roma avevo avuto la possibilità di andare a condividere qualche momento di felicità con questi bambini, per cui ora che ci debbo tornare sono felice. Visto che poi c’era da fare questo incontro con Totti era giusto riuscire a metterlo a disposizione perché anche lui è stato uno sempre molto sensibile per queste situazioni riguardanti i bambini che necessitano di aiuto. Se questo momento lo doniamo a ragazzi che sono amici miei ma anche amici suoi penso sia una cosa bella per entrambi. 

E’ stato un lungo riavvicinamento. L’ex capitano della Roma aveva parlato di Spalletti in una intervista per il “Corriere della Sera“:

«Se lo incontrassi lo saluterei con affetto, mi farebbe piacere. Credo che tra noi ci sia un profondo legame. Anche perché quello che abbiamo passato insieme, quando arrivò da Udine, è per me, nella mia vita, qualcosa di irripetibile. Sia in campo che nel quotidiano. Io uscivo una o due volte a settimana con lui a cena. Luciano era una persona piacevole, divertente, sincera. Nella fase finale il nostro rapporto è stato condizionato dall’esterno, specie dai dirigenti o consulenti della società, e non ci siamo più capiti. Anche io ho fatto degli errori, ci mancherebbe. Credo che tutti e due, se tornassimo indietro, non entreremmo più in conflitto».

E il ct gli aveva risposto a stretto giro: «Sicuramente c’è stato un periodo in cui non sono stato capace di fargli capire che io non ho mai smesso di abbracciarlo… che l’avrei sempre voluto con me».

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