ilNapolista

Quando Spalletti disse che non aveva le forze mentali per continuare non era una ruffianata

La Gazzetta spiega che l’impresa dello scorso anno del Napoli è difficilmente ripetibile e il tecnico toscano lo sapeva quando ha lasciato

Quando Spalletti disse che non aveva le forze mentali per continuare non era una ruffianata
Milano 12/09/2023 - qualificazioni Euro 2024 / Italia-Ucraina / foto Matteo Gribaudi/Image Sport nella foto: Luciano Spalletti

La Gazzetta dello Sport difende oggi il Napoli di Garcia. Lo difende con l’evidenza del fatto che è chiaramente difficile, se non impossibile ripetere quanto accaduto nella scorsa stagione in cui tutto è stato perfetto. Un’evidenza che era chiara anche a Luciano Spalletti quando ha deciso di non voler continuare sulla panchina azzurra. È chiaro, prosegue la rosea che il rapporto tra De Laurentiis e il tecnico toscano fosse complesso, “da separati in casa”, ma alcune parole di Luciano risuonano come una profezia

Spalletti di fatto ha lasciato perché il rapporto col presidente De Laurentiis era sotto zero e non era possibile continuare da separati in casa. Ma quando lo stesso attuale commissario tecnico della Nazionale sosteneva: «Non so se riuscirò ancora a metterci le stesse forze mentali per guidare il Napoli», non era una bugia o una ruffianata nei confronti di una città che adora e che tanto gli ha dato. In effetti per ripetere una impresa a Napoli, che di scudetti ne ha vinti tre nella sua storia quasi centenaria, serve che tutto funzioni perfettamente. E questo non sta capitando, e probabilmente sarebbe stato complicato anche per Spalletti, che di quello scudetto è stato il maggiore protagonista, al di là delle sceneggiature che ne sono state scritte.

Le parole di Spalletti a Che tempo che fa

«Perché finisce? A volte per amore si lascia. Per troppo amore. Voi non siete mai stati lasciati per troppo amore? Alla mia età posso decidere di fare qualsiasi cosa. Quando si ha davanti una città come Napoli, che merita cose, bisogna domandarsi se siamo in grado di mettergliele a disposizione. Napoli non merita cose normali, merita molto di più. Per cui uno se lo domanda: ci vado o non ci vado? I miei figli mi dissero che a Napoli non si può non andare. Napoli ha visto il giocatore più forte del mondo e allenatori fortissimi: Sarri è un maestro, Ancelotti è uno dei numeri uno, Gattuso è un passionale, Benitez è un allenatore internazionale. Per cui quando si va a Napoli si va per vincere. Al primo anno non ci siamo riusciti e siamo stati anche criticati, uno se lo domanda: sono in grado di fare questo? Quest’anno non sono in grado, per cui faccio un passettino indietro. Perché? Una delle questioni è che devo allenare Matilde, ho una figlia piccola e ci voglio stare un po’ insieme. Ho bisogno di riposarmi perché mi sento un po’ stanco e voglio stare un po’ da parte».

ilnapolista © riproduzione riservata