3-1 all’Udinese, con tanti saluti ai capiscer e ai Friedkin gli yankee che volevano esonerarlo: beata incompetenza
La Roma del superato Mourinho è quinta in classifica
È un duro momento per i capiscer, per coloro i quali hanno scambiato il pallone per una revanche fuori tempo massimo (potremmo anche dire postuma) delle lotte politiche passate in cavalleria. Chi, per motivi anagrafici, ha saltato il 68 e il 77, e presumibilmente ha trascorso anche meno tempo sui libri, gioca a influenzare il mondo col possesso palla. E pensa che dietro presunti schemi di gioco si nasconda l’elisir della felicità, un po’ come per l’amaro benedettino.
Detto tutto ciò, è un duro momento per i rivoluzionari con quarant’anni di ritardo. I retrogradi e superati Allegri e Mourinho sono tornati alla ribalta. Il primo stasera si gioca addirittura la sfida scudetto con l’Inter, col non gioco, senza Pogba e Fagioli e tutto quel che sappiamo. Il portoghese – che i Friedkin (beata incompetenza yankee) volevano cacciare dopo la sconfitta col Genoa – ha portato la Roma al quinto posto, a tre punti dal Napoli campione d’Italia, un punto sopra gli osannati Gasperini e Italiano, quattro sopra Sarri messia del calcio italiano che ha trascinato la sua Lazio nella parte destra della classifica.
La Roma ha battuto 3-1 l’Udinese. Lukaku non ha segnato, ma ha servito il delizioso assist per il gol del 2-1 di Dybala. Lukaku. Un altro considerato lo scarto del calcio italiano e che invece segna gol quasi ogni domenica ed è quasi sempre decisivo. Non a caso lo voleva Allegri alla Juventus.
Se solo si potesse tornare a parlare di calcio, invece di confondere la tattica col libretto rosso di Mao.
