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Fifa sconfitta in Spagna: il Tribunale dà ragione ai procuratori, bloccato il tetto del 3%

Le commissioni degli agenti. Sarà la giustizia a stabilire si si tratta di una regola ammissibile. Gli onorari tornano liberi

Fifa sconfitta in Spagna: il Tribunale dà ragione ai procuratori, bloccato il tetto del 3%
Zurigo (Svizzera) 09/01/2017 - FIFA Football Awards / foto Insidefoto/Image Sport nella foto: Gianni Infantino

Fifa sconfitta in Spagna: il Tribunale dà ragione ai procuratori, bloccato il tetto del 3%. Lo scrive El Mundo.

Il Tribunale commerciale ha accettato la sospensione cautelare del limite sulla percentuale degli agenti di calcio imposto un anno fa dalla Fifa. Adesso i procuratori potranno nuovamente fissare liberamente i loro onorari fino a quando non sarà risolta la procedura giudiziaria sollecitata dalle associazioni degli agenti dei calciatori.

In questo modo, il tetto del 3% fissato dalla Fifa come commissione per gli agenti, una cifra ben al di sotto di quelle del mercato, così come il 3% stabilito per i club, è attualmente nulla. I rappresentanti ritengono che le loro commissioni oscillino tra il 7 e il 10% di ciascuna transazione e, pertanto, hanno rimesso la questione alla giustizia.

Il Tribunale – prosegue El Mundo –

ha imposto alla Fifa di “astenersi dall’applicare gli articoli 15.1 e 15.2” del suo regolamento. Ha inoltre imposto alla Federazione spagnola di non “recepire” i regolamenti Fifa fino a quando non ci sarà una sentenza definitiva.

COSA AVEVA STABILITO LA FIFA

Il 1 giugno 2022 entrerà in vigore un nuovo regolamento della Fifa che taglierà le gambe ai procuratori. El Pais ha letto la bozza del documento che in teoria dovrebbe cambiare gli equilibri delle transazioni. Il nuovo regolamento dice che un agente che rappresenta sia il giocatore che il club acquirente – cosa che avviene sempre più spesso – potrà guadagnare un massimo del 3% di commissione. In molti casi il procuratore addirittura rappresenta le tre parti: la società venditrice, il calciatore e la società di destinazione. Questo non sarà più possibile. La commissione massima che un rappresentante può ricevere in assoluto sarà del 10%, ma a patto che lavori solo per la società che vende.

Oltre a limitare i guadagni, con questo provvedimento la FIFA cerca anche di evitare conflitti di interesse. Tra i giri di consultazioni che il gruppo di lavoro della Fifa ha svolto prima di scrivere le nuove norme, sono state raccolte molte lamentele di calciatori che segnalano come i rappresentanti abbiano guadagnato somme quattro volte superiori a quelle ricevute come bonus di trasferimento.

La Fifa inoltre intende controllare i pagamenti. Questo per evitare il pagamento di commissioni nei paradisi fiscali e una maggiore trasparenza economica. Un organismo di nuova costituzione, chiamato Clearing House, avrà il compito di controllare e distribuire le commissioni.

Secondo un rapporto che quest’anno ha preparato la Fifa, nell’ultimo decennio sono stati pagati 3,2 miliardi di euro in servizi di intermediazione nei trasferimenti internazionali. Il rapporto rivela anche che sono stati completati 1.287 trasferimenti di giocatori internazionali, 300 dei quali (23,3%) hanno riguardato i servizi di almeno un intermediario.

La Fifa ha anche stabilito una serie di condizioni per la licenza dei rappresentanti. Dovranno superare un esame di diritto di trasferimento, e per mantenere la licenza accederanno a un sistema di crediti iscrivendosi ai corsi di aggiornamento che saranno forniti dalla Fifa stessa. Per essere ammessi ci sarà anche un controllo dei carichi pendenti, con il quale si cerca di allontanare dal mondo del calcio i soggetti condannati per gravi reati penali. Non saranno ammessi coloro che abbiano ricevuto pene di almeno 12 mesi di reclusione per fatti legati alla criminalità organizzata, traffico di droga, corruzione, riciclaggio di denaro, evasione fiscale, abuso sessuale, sfruttamento o traffico di minori. Né potranno accedere alla licenza le persone con una sospensione di almeno due anni, squalifica o espulsione da qualsiasi autorità di regolamentazione o organo di governo dello sport per violazione delle regole relative all’etica e alla condotta professionale.

Nei cinque anni precedenti la presentazione della domanda di licenza e successivamente dopo averla ricevuta, gli agenti possono non aver dichiarato personalmente fallimento o essere stati alti funzionari di una società fallita o liquidata. E non possono aver lavorato nei 12 mesi precedenti la domanda di licenza per agenzie di scommesse sportive.

Ovviamente i procuratori, annunciano ricorsi a pioggia, nei tribunali europei si annuncia una dura battaglia legale.

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