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A Velasco la nazionale di pallavolo, dovrà rimettere Egonu al centro del villaggio (Repubblica)

Le azzurre sono uscite devastate da un’estate di traguardi falliti e rapporti bruciati. Mazzanti ci ha rimesso il posto

A Velasco la nazionale di pallavolo, dovrà rimettere Egonu al centro del villaggio (Repubblica)
Argentina's coach Julio Velasco looks on during the men's quarter-final volleyball match between Brazil and Argentina at Maracanazinho Stadium in Rio de Janeiro on August 17, 2016, during the Rio 2016 Olympic Games. (Photo by Eric FEFERBERG / AFP)

A Velasco la nazionale femminile, dovrà rimettere Egonu al centro del villaggio. Lo scrive Repubblica che dà notizia dell’annuncio del nuovo ct della nazionale femminile di pallavolo.

L’uomo della provvidenza atterra sulla nazionale femminile in una giornata convulsa. Piena di colpi di scena e lotte di potere nascoste dietro l’annuncio che tutti aspettavano: alla guida delle azzurre, uscite devastata da un’estate di traguardi falliti e rapporti bruciati, ci sarà più di un allenatore, più di una leggenda, ci sarà Julio Velasco, attuale tecnico della Uyba Busto Arsizio (A1 femminile). L’uomo chiamato a ricollocare l’Italia nel posto che merita, riportandola alle Olimpiadi, trovando soluzioni durante la Nations League, magari salendo sul podio di Parigi, come nessuno mai prima di lui. Richiamando se necessario le illustri escluse di Mazzanti (che ci ha rimesso il posto): Caterina Bosetti, Monica De Gennaro, Cristina Chirichella. E soprattutto, rimettendo al centro del villaggio Paola Egonu, panchinara agli Europei e assente al preolimpico, facendola giocare con la 20enne Ekaterina Antropova, subito catapultata nel ruolo di titolare, sballottata dagli eventi eppure fenomenale. 

COME ANTICIPATO A FINE SETTEMBRE

Julio Velasco, 71 anni, sta per tornare in Nazionale, alla guida della Nazionale femminile di pallavolo dopo la fine dell’esperienza Mazzanti. Ne scrive Repubblica.

Velasco di nuovo in federazione, non più come forgiatore di talenti, ma come guida delle azzurre verso le Olimpiadi di Parigi. Ancora alla portata, ma solo dopo aver scollinato un’altra montagna di partite nella prossima Nations League, per tenere alta la quotazione dell’Italia nel ranking e piazzarla tra le ripescate che andranno ai Giochi. Un compito tutt’altro che proibitivo, ma si sa che il nuovo ct avrà ben altro a cui pensare. Dovrà ricostruire un gruppo devastato dalle scelte di Mazzanti, incapace – per sua stessa ammissione – di «avere il controllo della squadra» dal Mondiale 2022, quindi protagonista di un’epurazione che ha lasciato a casa campionesse scomode, a partire da Paola Egonu.

Ricucire, sanare, far dialogare le escluse eccellenti di ritorno, le titolari “lealiste” come Sylla e Danesi, e le giovani che hanno fallito la prova della maturità, un calvario culminato con la sconfitta con la Polonia nel preolimpico. Subito dopo, tornare a vincere, e riposizionare dove merita la nazionale più svalutata del mondo.

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