Nostalgia Totti: «Ormai la 10 è una maglia come le altre, questo calcio è diverso dal mio»
A Marca: "Ai nostri tempi c’era più spirito di gruppo, di lotta. Adesso si pensa di più al proprio fisico..."

2001 archivio Storico Image / Sport / Roma / Francesco Totti / foto Insidefoto/Image Sport
Francesco Totti ha parlato con Marca prima del gala per il Pachuca Football Hall of Fame. Dice con un po’ di evidente nostalgia che “adesso il calcio “è un gioco diverso dal mio. Ai nostri tempi c’era più spirito di gruppo, di lotta. Adesso si pensa di più al proprio fisico… Ovviamente il gioco è cambiato. Guarda i grandi giocatori del Real di oggi. Sono molto diversi dai vari Beckham, Roberto Carlos, Zidane… sono giocatori molto diversi da quelli dei miei tempi”.
“La differenza tra questo calcio e il mio è che prima c’era più passione, più amore per la squadra, più disponibilità a stare nello stesso club e a portarle rispetto. Adesso i ragazzi vanno dove possono pagare di più”.
Totti dice che il 10 è un mito ormai scaduto: “Forse prima era più importante il numero 10 di una squadra. Non direi che si sia estinto, ma il 10 ormai è quasi un numero come gli altri, senza più tanta rilevanza nella squadra.
Totti parla della sua relazione mai consumata con il Real Madrid:
“Mi è sempre piaciuto, fin da quando ero piccolo. Quando ero ragazzino a Roma guardavo tutte le loro partite. Il Real Madrid in quel periodo era il club che mi ispirava, con tutti i suoi grandi giocatori. Vederli giocare per me è stata una grande emozione. Con la Roma ho passato 25 anni giocando in stadi diversi ma il Bernabéu per me era ed è diverso. È un’atmosfera diversa. Ho incontrato Florentino Perez un paio di volte e mi ha detto che l’unico neo della sua carriera è non avermi potuto avere al Real Madrid, che è stato il suo unico punto debole”.
Un giocatore e un allenatore:
“Modric per me è ancora uno dei cinque migliori giocatori al mondo, anche adesso che ha 38 anni, almeno a centrocampo. Ha una visione di gioco che pochi al mondo hanno e decide sempre un secondo o due prima degli altri. E Ancelotti: stiamo parlando di uno dei migliori al mondo, che ha vinto in Italia, Germania, Francia e Spagna. E come persona è un gentiluomo. È perfetto. Io e Carlo abbiamo un ottimo rapporto. È una persona vera, che trasmette buone vibrazioni.