Napoli: negli scontri diretti dieci gol subiti e zero vittorie (Sky)
"Qual è il vero Napoli? È la fase difensiva è il problema principale, 99 dribbling subiti da inizio stagione, 41 più dell'anno scorso"

Napoli's Italian forward #81 Giacomo Raspadori (C) celebrates with teammates after scoring the team's second goal during the Italian Serie A football match between Napoli and AC Milan on October 29, 2023 at the Diego Armando Maradona stadium in Naples. (Photo by Carlo Hermann / AFP)
Massimo Ugolini su Sky fa il punto della situazione sul Napoli di Garcia dopo il pareggio di ieri sera al Maradona. Contro il Milan è finita 2-2, un bruttissimo primo tempo degli azzurri. Poi il tecnico francese ha rivoluzionato la squadra all’intervallo. Fuori Rrahmani e dentro Ostigard, al posto di Elmas entra Simeone davanti a Raspadori.
Garcia mette in campo il 4-2-3-1 e questa volta ha ragione lui. L’analisi di Ugolini però si attiene ai numeri che mostrano una realtà complessa. Infatti il Napoli subisce troppo, e fin qui non ha vinto nessuno scontro diretto:
“Chi ci capisce è bravo. Qual è il vero Napoli? Quello sfilacciato e passivo del primo tempo o la squadra compatta e aggressiva del secondo? La risposta sembra difficile da trovare. La certezza è che questa volta le scelte di Garcia hanno premiato il 4-2-3-1 proposto nella ripresa con Simeone prima punta e Raspadori a sostegno alle sue spalle. Restano però i numeri a definire un rendimento deficitario negli scontri diretti: dieci gol subiti e zero vittorie. La fase difensiva è il problema principale da risolvere. Il vuoto lasciato da Kim, numeri alla mano, non è stato colmato. 99 dribbling subiti da inizio stagione, 41 in più rispetto alla precedente, meno tiri respinti e meno respinte difensive, per intenderci le palle spazzate via“.
Questi numeri mostrano una fase difensiva completamente diversa rispetto alla passata stagione. Una approccio difensivo che necessita di ulteriori accorgimenti. Garcia rimane sotto osservazione dal presidente che non si muove da Castel Volturno. De Laurentiis vuole i risultati e non è l’unico.
Massimiliano Gallo sul Napolista
Quello del Napoli ci sembra il campionato della marmotta. Batte piuttosto agevolmente le squadre più scarse, alimenta la grancassa mediatica che in alcuni casi si mostra untuosetta con il presidentissimo accreditato di poteri taumaturgici, con servizi e articolesse che andrebbero letti col piglio dell’Istituto Luce (“anche quest’oggi il magnifico presidente si è recato nella distesa di Castel Volturno e da lì ha potuto mirare le esercitazioni dei prodi…”), ci si avventura in disamine varie fino a che il Napoli non affronta una formazione di medio cabotaggio. Segue sconfitta o come ieri pareggio. E si riparte con le sfide definite da ultima spiaggia contro formazioni che vanno da scapoli e ammogliati al cral dell’Italsider.
Ri-segue vittoria che ovviamente viene spiegata con la presenza di De Laurentiis a bordo campo o con una sua discesa negli spogliatoi nell’intervallo (siamo nei pressi dello sciamanesimo) e riparte il tran tran. Il Napoli va avanti così da due mesi e mezzo. Vanno fatte due osservazioni. La prima è questa: battere le squadre più deboli è un grande pregio. Seconda osservazione: a Garcia va riconosciuto l’alibi Osimhen