A Dazn: «Ci eravamo allenati per questo è chiaro che ci vuole un pizzico di fortuna e anche di concretezza e cinismo. Giocavamo contro i campioni d’Italia ed era difficile»
Il tecnico della Fiorentina, Vincenzo Italiano, ha parlato ai microfoni di Dazn dopo la vittoria contro il Napoli
«Abbiamo analizzato bene la partita contro iL Real Madrid e nel momento in cui il Napoli ha preso in mano la partita ha creato tantissimo e meritava di più. Così ci siamo allenati per evitare quello che avevamo visto in quella partita. È chiaro che ci vuole un pizzico di fortuna e anche di concretezza e cinismo. Giocavamo contro i campioni d’Italia ed era difficile»
Su Quarta
«Esalta il modo di aumentare le linea di passaggio perché è un difensore atipico che da ragazzo faceva il centrocampista. Lo abbiamo riproposto altre volte con altri difensori, lui invece ha questa lettura di giocare 25 metri più avanti e sta interpretando bene questa idea. Sono contento perché se questo ragazzo prende continuità può fare bene, è stato premiato ancora con la Nazionale e questo lo farà crescere in autostima e consapevolezza»
Su Bonaventura
«Bonaventura ha 3 anni, fino all’ultimo era n dubbio lui e Gonzalez che mi ha detto chiaro “sono stanco” e anche Jack era il candidato a riposare, ma non sono riuscito a rinunciare a lui e alla sua capacità di smarrimento»
Italiano su Arthur
«Siamo rimasti impressionati dal secondo tempo del Napoli con il Real Madrid, se vai in inferiorità numerica loro sono troppo forti e non te la fanno mai prendere. Abbiamo alzato Quarta sulla trequarti. Gli ho detto Arthuir, vai contro Lobotka, vi assomigliate, chi è più bravo la porta a casa. Ho voluto giocare su questo antagonismo su loro due e ci sono riuscito»
Sulla vittoria
«Abbiamo ottenuto il nostro risultato che era quello di non passare i prossimo 15 giorni come quelli che abbiamo passato dopo il Milan, avevamo vissuto 15 giorni tremendi, l’obbiettivo era quello e ci godiamo questa vittoria. la classifica è bella, ma siamo ancora all’inizio, ci teniamo questa prestazione e il fatto che i ragazzi stanno uscendo dal campo sempre stremati perché danno l’anima»