Garcia bocciato dai giornali: “Cambi inspiegabili, soprattutto quello di Osimhen”

Una gestione tattica da rivedere, i cambi creano confusione. Il CorSport lo intitola: “Lo scudetto della confusione”.

Pedullà Garcia Chi ama il Napoli

Ci Napoli 08/10/2023 - campionato di calcio serie A / Napoli-Fiorentina / foto Carmelo Imbesi/Image Sport nella foto: Rudi Garcia

Garcia bocciato dai giornali

Napoli-Fiorentina non è andata come tutti speravano. Il ricordo di quel match dopo la vittoria dello scudetto ieri sera è sembrato lontano anni luce. Non convincono i cambi di Rudi Garcia, specialmente l’uscita di Osimhen sul 2-1 per la squadra di Italiano, e neanche l’assetto tattico proposto a fine gara.

Il Corriere dello Sport gli dà un 4, motivandolo così: il Napoli che schiacciava i sassi è sgretolato: squadra lunga, nervosa, senza idee, possesso sterile (54%), cambi inspiegabili. Ancora una volta: Osi fuori sul 2-1 per la Viola, Politano che s’incavola, Raspadori che fa tutto tranne il centravanti e un finale con Kvara a destra, Lindstrom a sinistra e Gaetano-Cajuste in mediana. Con Elmas in panchina. Lo scudetto della confusione.

Anche La Gazzetta dello Sport è dello stesso avviso, voto 4.5 per il tecnico francese: non fa bene i compiti. I cambi creano confusione, incomprensibile quello di Osimhen. Appena arriva una squadra più forte al Maradona, vince. Disastro.

Il voto più alto lo riceve da Tuttosport ed è un 5: conferma gli stessi della sfida col Real per cercare di blindare il 3° posto, finisce per subire il terzo ko. Il suo Napoli evapora sul più bello. Gestione da rivedere.

Ora c’è la sosta delle Nazionali, poi il Napoli affronterà l’Hellas Verona sabato 21 ottobre e la settimana dopo il Milan, per il terzo big match della stagione.

LA PAGELLA NAPOLISTA

GARCIA (E DE LAURENTIIS). Anche il Napoli di Spalletti soffriva la Viola “italiana” e cartesiana ma questa è una catastrofe, per giunta arrivata dopo le recenti illusioni. Purtroppo, come detto prima, l’autogestione si è dimostrata fallace e stasera il nichilismo del Violinista genera solo caos e ha la sua nefasta epifania nell’agghiacciante sequela dei cambi. Infierire però è un esercizio crudele, anche perché come noi napolisti indichiamo da mesi nel deserto metropolitano la causa prima non causata di questa catastrofe: il presidente che si fece Imperatore e Masaniello, solingo al comando. Solo che adesso il Divo Aurelio è diventato come Nerone e assiste all’incendio di una squadra gioiello e modello suonando la lira e facendosi dire quant’è bello e quant’è bravo. E qualsiasi soluzione prenderà, sarà solo un palliativo, ahimè. Chissà magari riproporrà i ritiri punitivi, annuncerà per la settantaduesima volta il rinnovo di Osimhen, richiamerà Edy Reja, ripescherà il disoccupato Semplici, farà altri tweet alla Pappalardo, per la serie: “Ricominciamo” – 3

Cambia modulo troppo spesso e si impegola in sostituzioni che sembrano rebus matematici che alla fine non comprende nessuno. Diciamo che siamo ripartiti da Bologna e ci siamo fermati a Firenze. Con l’aggravante che la Fiorentina, che ha riposato meno di noi, non ci fa capire nulla – 4  

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