De Laurentiis non voleva aprire un ciclo a Napoli, Garcia nemmeno la terza scelta (Libero)

Ha fatto una scelta al ribasso per la panchina e adesso ha ben poco da lamentarsi. Ci ha provato con Conte e gli è andata male

De Laurentiis Napoli Scientology

Il nuovo allenatore della SSC Napoli Rudi Garcia (R) con il presidente della SSC Napoli Aurelio De Laurentiis tra i sostenitori della squadra SSC Napoli's new coach Rudi Garcia (R) with SSC Napoli President Aurelio De Laurentiis among the supporters of the team Kontrolab / Salvatore Laporta

Aprire un ciclo non rientrava tra le priorità di De Laurentiis, lo scrive il quotidiano Libero.

De Laurentiis aveva provato a calare l’asso, con Antonio Conte che però gli aveva risposto picche e lo aveva costretto a tenersi malvolentieri il francese. Ritrovatosi senza alternative, De Laurentiis ha cambiato strategia e iniziato a coprire le spalle a Garcia, ma non può arrabbiarsi se la trasformazione in paladino delle cause perse viene bollata come surreale.

È chiaro che Garcia non era la prima scelta ma neanche la seconda o la terza. Uno sforzo in più la squadra campione d’Italia lo avrebbe meritato, perché aveva le potenzialità di vincere ancora con la giusta guida. Evidentemente aprire un ciclo non rientrava tra le priorità di De Laurentiis, che ha fatto una scelta a ribasso per la panchina e adesso ha ben poco da lamentarsi quando vengono fatti notare gli errori. Sono tutti arrabbiati a Napoli, ma di assunzioni di responsabilità se ne vedono poche.

LA LEZIONCINA DI GIORNALISMO DI DE LAURENTIIS (IL NAPOLISTA)

De Laurentiis è intervenuto alla fine della conferenza di Garcia, e ha detto:

«Fa male leggere cose inventate di sana pianta. Non sta facendo la lista dei buoni e dei cattivi, non fa onore a chi racconta dare notizie inventate, per me il giornalismo non si fa così. Noi ci rimaniamo male quando la stampa inventa le notizie. Sono qui da tanti anni, ho un rapporto con voi, basta che non inventiate le notizie e che raccontiate le notizie».

«Io spero che le cose cambino, e chiamo i giornalisti chiedendo perché abbiano scritto inesattezze. Però non riesco a parlare con nessuno di voi, il giornalismo secondo me non si fa in questo modo, così diventa una professionalità vissuta in maniera squallida. Giordano ieri ha scritto un articolo su di me dirompente sul piano della diversità, ma è uno che scrive».

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