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Conte è abituato a lavorare in assoluta autonomia, non si è sfilato per ragioni economiche (Corsera)

I dubbi sono sulla gestione della managerialità (totale) del club. I giocatori non sono un problema, non lo è il modulo

Conte è abituato a lavorare in assoluta autonomia, non si è sfilato per ragioni economiche (Corsera)
(foto Hermann)

Conte ha detto no al Napoli. Perché? Probabilmente perché voleva lavorare in assoluta autonomia. Scrive Monica Scozzafava sul Corriere della Sera.

La domanda resta: perché Conte dopo l’ennesimo colloquio col Napoli (ed era successo anche l’estate scorsa) poi ha deciso di sfilarsi? Non è stata sicuramente una questione economica, il presidente del club aveva messo in conto l’esborso economico importante, piuttosto la convinzione del tecnico salentino che subentrare a stagione in corso non gli avrebbe dato garanzie sulla gestione della managerialità (totale) del club. I giocatori non sono un problema, non lo è il modulo. Conte riconosce alta qualità alla rosa del Napoli ma è abituato a lavorare in assoluta autonomia. La famiglia oggi rappresenta per lui una variabile importante, ma non determinante. È stato tentato, ma alla fine non si è convinto. E lo ha detto a De Laurentiis. 

SCRIVE CORBO

Conte era una utopia. Ma De Laurentiis l’ha sminata meglio di un artificiere, procurandosi l’atteso rifiuto.

Divergenze, già. Frequenti nella sua lunga carriera. E tutte per lo stesso motivo. Il continuo rinnovare la squadra con acquisti da cassa continua. Immaginate quante dissonanze De Laurentiis.

Dopo aver raggiunto un esoso accordo economico per l’allenatore ed il suo staff. E sopportato il costo dell’esonero di Garcia, da pagare per almeno un anno dopo soli 10 giorni di lavoro.

Le perplessità su Conte, le sue improvvise richieste di acquisti con relativi ultimatum e la cifra di ingaggio per lui e il suo staff bilanciavano tuttavia le garanzie di un allenatore indiscusso sul piano tecnico, ossessivo negli allenamenti e nella prova degli schemi che dirige dalla tribuna. 

Attenti, però. Non c’è da assumere un allenatore ma da reinventare un diverso profilo di società.

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