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Il Barcellona è ufficialmente accusato di corruzione, per il caso Negreira

Per il giudice istruttore l’ex arbitro corrotto “esercitava funzioni pubbliche”. Stamattina la Guardia Civil ha perquisito la sede della Federcalcio

Il Barcellona è ufficialmente accusato di corruzione, per il caso Negreira
2023 archivio Image Sport / Calcio / Barcellona / Joan Laporta / foto Imago/Image Sport ONLY ITALY

Il Barcellona è ufficialmente indagato per corruzione. Joaquín Aguirre, il giudice istruttore che indaga sul caso Negreira, ha emesso un’altra ordinanza in cui attribuisce al club, così come al resto degli indagati tra cui gli ex presidenti Sandro Rosell e Josep María Bartomeu, il reato di corruzione. Perché secondo il giudice la Federcalcio spagnola, da cui dipende la Commissione Tecnica di Arbitraggio di cui Negreira era vicepresidente, “esercitava funzioni pubbliche”.

Proprio questa mattina la Guardia Civil ha perquisito la sede della Rfef, cercando la documentazione del caso. Nello specifico, in un documento di 21 pagine.

Aguirre attribuisce un reato continuato di corruzione passiva a Enríquez Negreira, come autore, e a suo figlio, Javier Enríquez, come collaboratore necessario. Il Barça, come entità giuridica, così come i suoi dirigenti, sono accusati di corruzione attiva.

Il giudice istruttore sottolinea che il club ha effettuato pagamenti milionari all’ex vicepresidente della Cta, “fatto non smentito e documentato”, quando questi “aveva la qualità di pubblico ufficiale”.

Il Barcellona ha smesso di pagare non appena Negreira ha cessato di essere vicepresidente della Cta, quindi per il giudice “per deduzione logica questi redditi soddisfacevano gli interessi del club in vista della sua durata”. L’istruttore va oltre, e “deduce” che i “pagamenti hanno prodotto gli effetti arbitrali desiderati dal Barcellona, ​​in modo tale che ci deve essere stata una disuguaglianza nel trattamento con le altre squadre e la conseguente corruzione sistemica nell’arbitraggio spagnolo”.

Il 5 settembre il magistrato Joaquín Aguirre, incaricato di giudicare la “trama” dei pagamenti all’ex vicepresidente del Comitato tecnico degli arbitri (Cta) di Barcellona, aveva emesso una serie di risoluzioni in cui, tra le altre, sosteneva che tali pagamenti hanno causato una presunta “corruzione sistemica” nell’istituto arbitrale. Si affermava inoltre che sia il Real Madrid, sia il resto delle squadre di Prima Divisione che hanno affrontato il Barcellona tra il 2001 e il 2018, possono essere considerate “danneggiate dal presunto complotto” e “ammesse come parte offesa dal crimine”.

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