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Pier Silvio Berlusconi: «Vorremmo continuare ad avere il calcio su Mediaset, ma i prezzi sono folli»

Alla presentazione dei palinsesti: «Il campionato? Non sappiamo nemmeno di cosa stiamo parlando, ogni volta cambiano idea. Non faremo follie».

Pier Silvio Berlusconi: «Vorremmo continuare ad avere il calcio su Mediaset, ma i prezzi sono folli»
Db Milano 04/09/2019 - Assemblea Azionisti Mediaset / foto Daniele Buffa/Image nella foto: Pier Silvio Berlusconi

Pier Silvio Berlusconi ha rilasciato alcune dichiarazioni alla stampa in occasione della presentazione dei palinsesti Mediaset. Berlusconi ha parlato anche dei diritti tv della Serie A.

«Per noi il calcio è il prodotto più importante. Vorremmo avere ancora il calcio di livello, quello che conta, sulle nostre reti, ma i prezzi di oggi sono folli. Se andiamo avanti così.. sono cifre veramente da pazzi».

Berlusconi ha proseguito:

«Da un lato il calcio lo vogliamo, ma dall’altro usiamo la razionalità. Siamo pur sempre una azienda quotata in Borsa e dobbiamo fare margine. In ogni caso al momento non ci sono strategie, ma mi sembra che la base d’asta per la Coppa Italia sia davvero molto, molto alta. Quanto al campionato, onestamente non sappiamo nemmeno di cosa stiamo parlando, ogni volta cambiano idea. Noi ci siamo, ci vogliamo essere, poi vedremo. Eventualmente si potrebbe usare Italia 1 come rete del calcio. Comunque noi saremo sempre razionali e non faremo follie».

Pier Silvio Berlusconi ha negato la sua volontà di scendere in politica.

«Non ho intenzione di scendere in politica. La politica è un mestiere serio, che non si impara dall’oggi al domani, anche se qualcosa a livello emotivo si è mosso: ho pensato che il suo rapporto con gli italiani e con l’Italia, fatto di amore e di libertà, è un lascito che deve vivere. Peraltro io ho 54 anni, mio padre ne aveva 58 quando è sceso in politica… Chi sostituirà mio padre? Nessuno mai».

Della trattativa per i diritti tv della Serie A ha parlato anche il Cfo Marco Giordani:

«Siamo lì in modo opportunistico. Se la prendiamo bene, se no fa lo stesso. Non saremo noi quelli che fanno saltare o che fanno chiudere l’accordo: i soldi veri non sono i nostri».

 

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