Noa: «De Laurentiis mi ha chiamata e ha detto: ‘ho avuto il tuo numero da Benigni, conosci il Napoli?’»
A Repubblica Napoli racconta la telefonata del presidente: «Gli ho risposto di no e lui 'Ti perdono perché sei una grandissima cantante'».

Dario Del Porto intervista Noa per Repubblica Napoli. La cantante israeliana domenica sera ha partecipato alla festa scudetto del Napoli al Maradona. Noa racconta la telefonata del presidente De Laurentiis per coinvolgerla nella festa e le sue sensazioni nel partecipare all’evento.
«È stata una sorpresa. Una decina di giorni fa. Dunque, mentre sono a casa mia in Israele, ricevo una telefonata da un numero sconosciuto. Il prefisso è italiano, così decido di rispondere. Dall’altra parte, una voce maschile: “Sono Aurelio De Laurentiis”. Ma non sapevo chi fosse. Mi dice: “Ho avuto il tuo numero da Roberto Benigni”. Ah, va bene. Come posso aiutarla? Chiedo. E lui: “Ami lo sport? Conosci il Napoli, la squadra di calcio”? Veramente no, rispondo. “E Diego Maradona?” Naturalmente sì, Maradona so chi è. E De Laurentiis: “Ti perdono, perché sei una grandissima cantante”. Poi comincia a spiegare: “Dopo 33 anni il Napoli ha vinto il campionato italiano di calcio, lo scudetto. Faremo un grande concerto, per me sarebbe un grande piacere averti”. Ho pensato che fosse un grande onore. Questa città rappresenta molte cose per me».
Noa spiega:
«Prima di tutto i migranti. Sono anche io figlia di migranti, israeliani ebrei. I miei vicini di casa, in America, erano napoletani. La donna era una grande amica di mia madre. E poi Napoli è la flessibilità, l’apertura verso l’esterno. Ci sono tanti problemi, ma la gente non permette che questi uccidano la loro felicità e i loro sorrisi».
Domenica Noa ha cantato due grandi classici della canzone napoletana: “I’ te vurria vasà” e “Tammurriata nera”.
«Non canto le canzoni napoletane come musica popolare, ma come musica alta, classica. Voglio rispettare questa cultura. Per me è fondamentale imparare esattamente le parole, l’accento, comprendere lo spirito e la storia che sono alle spalle del testo».
Ha avuto modo di conoscere qualche giocatore?
«Sfortunatamente no, ma trovo che siano stati meravigliosi».
Quando è arrivata sul palco Noa sembrava emozionata:
«Lo ero. Napoli non è solo una città, conosco la situazione, le difficoltà della vita di molte persone. Per me festeggiare questo momento di gioia con gente che non ha sempre avuto una vita facile è stato un regalo particolare».