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Mourinho: «Voglio rimanere, ma io e i miei giocatori meritiamo di più. Non siamo da Champions»

«Sono un po’ stanco di essere allenatore, uomo di comunicazione, quello che dice che siamo stati derubati. È il momento di parlare con la proprietà»

Mourinho: «Voglio rimanere, ma io e i miei giocatori meritiamo di più. Non siamo da Champions»
Mg Budapest (Ungheria) 31/05/2023 - finale Europa League / Siviglia-Roma / foto Matteo Gribaudi/Image Sport nella foto: Jose’ Mourinho

José Mourinho in conferenza stampa al termine della finale di Europa League persa dalla Roma ai rigori contro il Siviglia.

«Voglio rimanere, ma i miei giocatori meritano di più. E anche io merito di più. Sono un po’ stanco di essere allenatore, essere uomo di comunicazione, di essere quello che dice che siamo stati derubati. Sono un po’ stanco di essere tanto. Io voglio rimanere nella condizione di dare di più. La prossima stagione non giochiamo la Champions e penso che sia una buona notizia, E’ paradossale ma non siamo ancora una squadra da Champions. Dobbiamo vincere domenica per giocare l’Europa League e vogliamo tornare nelle competizioni europee. Taylor è un grandissimo arbitro, speriamo che faccia solo la Champions, che faccia cagate in Champions e non in Europa League, siamo più umili”.

Poi, ancora sul futuro alla Roma:

“Io lunedì vado via, ma le mie cose restano a Trigoria. Io ho lasciato la mia casa, ma ho tutte le mie cose a Trigoria. Lunedì vado in vacanza e le mie cose restano lì. Penso che sia il momento di parlare con la proprietà, o per la proprietà parlare con me. Penso che sia il momento”.

L’arbitro.

«In una finale europea avere un arbitraggio così è veramente, veramente dura. È veramente dura. Se parliamo adesso di situazioni arbitrali, non è una, né due, né tre, sono tante. Pellegrini è caduto in area, giallo, Ocampos ha fatto un casino in area, l’arbitro voleva dare rigore, il Var non ha voluto, Lamela doveva avere il secondo giallo, ma non parliamo delle grandi decisioni. Puoi perdere partite, ma non puoi perdere la dignità. I ragazzi e io abbiamo perso una partita, ma non abbiamo perso la dignità, anzi. Ho vinto cinque finali e non sono andato a casa più orgoglioso di oggi. Più felice ovviamente sì, ma più orgoglioso no. I ragazzi hanno fatto tutto, abbiamo lavorato tanto, abbiamo anche lavorato tanto sui rigori, e dopo li abbiamo sbagliati tutti, perché chi tira non tira da solo, tiriamo tutti insieme. Ne abbiamo sbagliati due, al Var hanno avuto paura che succedesse qualcosa e hanno voluto far finire la cosa presto. Complimenti al Siviglia, che ha vinto“.

Dybala

Non ho nascosto Paulo, ho nascosto la situazione di Paulo negli ultimi 2-3 giorni. Paulo è stato gravemente infortunato, ovviamente quando vedi Paulo giocare oggi capisci che, con Paulo negli ultimi due mesi, i nostri risultati sarebbero stati diversi. Sono modi diversi di reagire, io di solito piango quando vinco, quando perdo no. Sono modi diversi di reagire, i ragazzi sono morti fisicamente perché hanno dato tutto, hanno giocato tantissime partite, oggi si è giocato 150 minuti, nel primo tempo 7 minuti di recupero però va bene. Sono reminiscenze della Coppa del Mondo, ma è fantastico vedere come Paulo e i ragazzi siano tristi, significa che dentro si sente. Dico sempre che il giorno che non sento la sconfitta vado a casa e la sconfitta di oggi mi fa soffrire come mai. Il prossimo anno continua la festa. Se ci sarà Dybala? Non lo so, va chiesto a lui. Vincolato a me? È un giocatore della Roma, non di Mourinho“.

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