Sica: «Il caso stipendi è più grave delle plusvalenze. L’archiviazione dei tesserati per la Juve è un problema»
Al CorSport: «L'archiviazione induce a pensare che la Juve sia stata artefice dell'operazione e che i tesserati l'abbiano subita».

Mg Milano 28/04/2018 - campionato di calcio serie A / Inter-Juventus / foto Matteo Gribaudi/Image Sport nella foto: Andrea Agnelli-Giorgio Chiellini
Sul Corriere dello Sport Giorgio Marota intervista Salvatore Sica, docente di diritto privato all’Università di Salerno, già componente della Corte d’Appello Federale e tra i massimi esperti di diritto dello sport. Il tema è la sentenza attesa domani per la penalizzazione della Juventus. Sica sottolinea che la sentenza del Collegio di Garanzia ha confermato l’intero impianto accusatorio iniziale. C’è solo da stabilire quanti punti ci saranno di penalizzazione.
«Penso però che non si scenderà sotto ai 9 punti chiesti in precedenza dalla procura».
È corretto immaginare che la Juve sarà tenuta fuori dalle coppe? Sica:
«Il senso dell’afflittività è proprio questo».
E sarebbe afflittivo, come sostiene la difesa, anche far scendere la Juve dal 2° al 4° posto causando al club un danno di 12 milioni? Sica:
«No, in questo caso l’afflittività è collegata al danno sulla base della partecipazione o meno alle coppe».
Sica però indica come più grave il secondo filone di inchiesta che interessa la Juventus, quello sulle manovre stipendi.
«La sensazione è che si tratti di fatti ancora più rilevanti. Nel caso degli stipendi, potrebbe esserci l’aggravante dell’art. 14, cioè aver indotto altri a violare le norme».
La posizione dei tesserati è stata archiviata. Questo rende il club ancora più responsabile? Sica:
«Induce a pensare che la Juve sia stata l’artefice dell’operazione e che i tesserati l’abbiano subita, risultando soggetti passivi rispetto a una scelta tutta societaria».
Su Samp, Sassuolo, Udinese, Atalanta, Bologna e Cagliari stanno indagando le magistrature ordinarie.
«Dipende dalle carte, ma è inevitabile aspettarsi una coda sportiva. La Juve ha ragione quando dice che le plusvalenze a specchio si fanno in due».