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Mara Maionchi: «In una famiglia la cosa più importante è sopportarsi»

A Specchio: «Convivere non è facile. Un conto è stare con gli amici, che poi vanno fuori dalle balle. I parenti te li trovi sempre tra i piedi, per casa».

Mara Maionchi: «In una famiglia la cosa più importante è sopportarsi»
Db Milano 09/05/2022 - photocall road show Tv ‘Quelle brave ragazze’ / foto Daniele Buffa/Image nella foto: Mara Maionchi

Specchio intervista Mara Maionchi. Nella sua carriera ha scovato, promosso e lanciato alcuni dei cantanti più famosi della musica italiana, come Gianna Nannini e Tiziano Ferro. Ha 82 anni ed è corteggiatissima dalla tv: nel 2008 ha esordito come giudice a X Factor, poi non si è mai fermata: ha partecipato ad Amici e Io canto, poi è passata per i fornelli di Celebrity Masterchef e le gag di Lol, ha viaggiato per il mondo con Sandra Milo, Marisa Laurito e Orietta
Berti in Quelle brave ragazze, e, già che c’era, si è pure concessa un’incursione nel mondo del cinema, nel film La banda dei Babbi Natale di Aldo Giovanni e Giacomo. Il 13 maggio ha commentato, con Gabriele Corsi, la finale
dell’Eurovision Song Contest su Rai Uno. Prossimamente sbarcherà su Disney + come giurata di Italia’s got talent.

Nell’intervista la Maionchi affronta il tema della sua famiglia. Delle famiglie in generale. Le chiedono che voto si darebbe come madre e come moglie? Non supera la sufficienza.

«Mah, non è che io sia così entusiasta. Ho cercato di fare il mio meglio ma non so se basti… Va be’, dai, mi do un 6. Sono realista: è la cruda verità. Sono stata media: non brillantissima, in nessuno dei due ruoli. Conosco gente che ha fatto invece dei grandi sacrifici mentre io sono relativamente interessata al sacrificio».

La Maionchi continua:

«Mi sono tenuta una parte di vita per me, senza di loro. Inoltre non mi sono mai aspettata né il figlio genio né un rapporto matrimoniale esemplare. Sono sempre stata convinta che siamo tutti diversi e va bene così: a me la mia famiglia piace molto, ognuno così come com’è. La cosa più importante è sopportarsi: sembra una parola brutta ma non lo è. Vuol dire fare delle cose che a me non andrebbero tanto bene ma vanno bene alle persone che ami».

È sempre dell’idea che «sposarsi è una bella rottura di scatole»? La Maionchi conferma:

«Be’, certo. Convivere non è mica facile. Un conto è stare con gli amici, che poi vanno fuori dalle balle per 15/20
giorni, mentre i parenti te li trovi sempre tra i piedi, per casa».

Le è mai pesata la differenza tra lei e suo marito, più giovane di dieci anni?

«No: peggio per lui. Me lo disse anche mia mamma: “Cosa te ne importa a te, è lui che prende la vecchia”. Stiamo insieme da 47 anni e non ho mai avuto ansie legate all’età anche perché il matrimonio è una cosa che ridecidi tutti i mesi, tutti i giorni. Devo dire che io sono stata fortunata: io e mio marito ci vogliamo molto bene, che è più importante di amarsi. L’affetto è infatti più sincero, vuol dire scegliersi e durare per tutta la vita. La passione invece è un amore che brucia veloce, più da volo pindarico».

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