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De Laurentiis: «Il mio vantaggio è che non so giocare a calcio ma so fare l’imprenditore»

Al Tgr Campania: «Non mi lascio trasportare dal sentimentalismo, devo essere razionale e verificare. Certo posso sbagliare, per ora abbiamo sbagliato poche volte»

De Laurentiis: «Il mio vantaggio è che non so giocare a calcio ma so fare l’imprenditore»
Aurelio De Laurentiis, produttore cinematografico e imprenditore italiano, fondatore, insieme al padre Luigi, della Filmauro, nonché presidente del Napoli all’Assemblea pubblica “Coesione Sud” organizzata dall’Unione Industriali di Napoli. (KontroLab)

Il presidente del Napoli De Laurentiis è stato intervistato dalla Rai sulla festa scudetto in programma dopo l’ultima partita di campionato contro la Sampdoria. Fra i temi trattati anche quello del prossimo allenatore del club:

«Stiamo valutando allenatori per il 4-3-3 coi nostri giocatori straordinari che vogliamo tenere, ho valutato una decina di profili che si possono cimentare con questo modulo, sceglierò il migliore per proseguire il ciclo. Io voglio ancora seminare e ho bisogno dell’appoggio di tutti i napoletani. Quando uno crea un cambiamento ci possono essere momenti che non devono spaventare perché tutto serve per migliorarsi e quindi andremo avanti essendo l’unica squadra di calcio che da 14 anni è in Europa e questo la dice lunga sulla scelta dei tanti allenatori. Il mio vantaggio è che non so giocare a calcio, ma so fare l’imprenditore. Non mi lascio trasportare dal sentimentalismo, anche se sono sentimentale, ma devo essere razionale a mille e devo verificare, parlando e capendo con tutti, quello che accade. Certo posso anche sbagliare. Per ora abbiamo sbagliato poche volte e spero che anche questa volta faremo centro».

De Laurentiis sulla Champions:

«Non voglio fare competizione col passato, guardo solo al futuro. Certo quello già fatto serve come stimolo per fare meglio. Poi ci sono anche gli avversari. Dobbiamo cercare di avere la Dea bendata per l’Europa, nei sorteggi ci si gioca tutto. L’ho sempre detto, le manifestazioni europee andrebbero modificate ma lì non posso incidere e debbo sottostare all’ordinamento della Uefa e non posso derogare, ma cercheremo anche lì di batterci come sempre, fin dall’epoca di Mazzarri».

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