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Manovre stipendi, la Juve rischia un altro -15. Sarà determinante il Collegio di Garanzia

Repubblica: “L’impressione è che il destino dei due processi si sovrapponga non solo nei tempi ma nel merito”.

Manovre stipendi, la Juve rischia un altro -15. Sarà determinante il Collegio di Garanzia
Juventus FC sports director Fabio Paratici (L) and Juventus FC chairman, Andrea Agnelli (R) attend the Italian Serie A football match Parma vs Juventus on August 24, 2019 at the Ennio-Tardini stadium in Parma. (Photo by Marco Bertorello / AFP)

Ieri la Procura Figc ha notificato alla Juventus la chiusura delle indagini sulle manovre stipendi. L’articolo contestato dal procuratore Chiné è lo stesso che è valso il -15 in classifica al club bianconero, ovvero il numero 4, quello che riguarda la lealtà sportiva. Il fatto che non venga invece chiamato in causa l’articolo 31.3, che riguarda le violazioni gestionali, potrebbe salvare la Juventus da un’ammenda milionaria.

Il Fatto Quotidiano scrive:

“Il procuratore Figc, Giuseppe Chiné, contesta l’articolo 4 sulla lealtà sportiva, lo stesso che è già valso il -15 in classifica. Non sarebbe menzionato, invece, l’articolo 31.3 sulle Violazioni gestionali. E per la Juve potrebbe anche essere una buona notizia, perché prevedeva un automatismo sulla quantificazione della pena: un’ammenda “da uno a tre volte l’ammontare illecitamente pattuito”, che viste le cifre in ballo poteva significare un salasso da decine se non centinaia di milioni”.

L’articolo 4 sulla lealtà sportiva può voler dire tutto e niente“, scrive il quotidiano. “Le strade sono archiviazione (improbabile), deferimento o patteggiamento”.

Anche la Gazzetta dello Sport si sofferma sul fatto che non è citato l’articolo 31.

“Se si fosse citato l’articolo 31, i rischi sarebbero stati due: un’ammenda in caso di ‘violazioni gestionali’ (ovviamente non determinanti per iscriversi ai campionati); una maxi multa davanti a pattuizioni fuori dai canali previsti pari a una somma tre volte superiore ai compensi inquadrati in una forma regolare a cui si sarebbe potuto aggiungere ‘uno o più punti di penalizzazione’. Con l’articolo 4, il rischio può essere minimo e massimo”.

Per il codice di Giustizia Sportiva, in base all’articolo 4, si rischia un’ammonizione, un’ammenda, un’ammenda con diffida o la penalizzazione di uno o più punti in classifica. Il rischio, scrive la Gazzetta, è che la Juventus rischi un altro meno 15.

“Cioè si rischia un altro meno 15? Da un punto di vista formale la risposta potrebbe essere solo una: sì”.

Intanto, il 19 aprile ci sarà l’udienza davanti al Collegio di Garanzia, che stabilirà se la penalizzazione di 15 punti sarà confermata, cancellata o ridotta. Proprio la sentenza del Collegio di Garanzia potrebbe essere determinante. La Repubblica scrive:

“Il club e i dirigenti avranno 15 giorni per avere accesso agli atti, chiedere di essere ascoltati o presentare una memoria difensiva. Chiné avrà poi 30 giorni per archiviare, patteggiare o, più probabilmente, deferire al Tribunale federale: l’intenzione è di concludere i due gradi di giudizio entro fine maggio. Sarà decisivo il pronunciamento del Collegio di garanzia presso il Coni, il 19 aprile, sui 15 punti di penalizzazione, già applicati proprio per slealtà sportiva. E l’impressione è che il destino dei due processi si sovrapponga non solo nei tempi ma nel merito”.

La Gazzetta:

“L’obiettivo dei giudici alla fine quale potrebbe essere, se fossero convinti delle responsabilità degli incolpati? Censurare i comportamenti della Juve con una sanzione adeguata. Che cosa vuol dire? Che se il 19 aprile fosse confermato il meno 15 questo obiettivo potrebbe essere stato raggiunto e la sanzione successiva avrebbe solo un carattere integrativo”.

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