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La lezione di antirazzismo inglese: 15 mesi di squalifica al tecnico Yems non bastano, diventano 3 anni

L’ex tecnico del Crawley che chiamava zulù i giocatori neri era stato già squalificato, ma la Federcalcio inglese ha fatto ricorso e ha vinto. Pensa in Italia…

La lezione di antirazzismo inglese: 15 mesi di squalifica al tecnico Yems non bastano, diventano 3 anni

Ci sono notizie che a leggerle dall’Italia fanno sempre un certo effetto straniante. Una di queste è la squalifica fino al 5 gennaio del 2026 del tecnico John Yems, all’epoca dei fatti alla guida del Crawley Town, quarta serie inglese. John Yems era già stato squalificato per razzismo per 15 mesi dalla commissione indipendente che si occupa di questi casi. Yems è uno che chiamava un giocatore di origini asiatiche “mangiatore di curry”, un giocatore musulmano “terrorista”, e i giocatori neri “Zulu guerrieri”. In Italia l’avremmo battezzata “una punizione esemplare”, e magari il presidente della Figc Gravina se la sarebbe appuntata all’occhiello come una storica vittoria morale. Uno dei suoi predecessori, d’altra parte, è stato pur sempre il Carlo Tavecchio di “Opti Pobà”…

In Inghilterra no: la Federcalcio inglese, la Football Association, s’è indignata per la squalifica, troppo breve, e ha fatto ricorso. Troppo pochi 15 mesi, per un razzista del genere. E ha vinto: la squalifica, che inizialmente era di 15 mesi, è diventata di ben 3 anni. Ora sono soddisfatti e dichiarano orgogliosamente che si tratta della “squalifica più lunga mai inflitta nel calcio inglese per discriminazione“.

Una lezione di antirazzismo, anche all’Italia della Federcalcio di Gabriele Gravina.

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