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“Io e mio fratello”, un inno al legame spesso sottovalutato tra fratello e sorella

Su Prime Video una fresca commedia di Luca Lucini con lo sfondo del Pollino e alcuni tra i borghi più belli d’Italia 

“Io e mio fratello”, un inno al legame spesso sottovalutato tra fratello e sorella
Mentre sui social ci si arruffa sul nuovo film di Moretti che sembra non piacere a nessuno ma che tutti vanno a vedere – “Il Sol dell’Avvenire”; in questi giorni è al cinema -, tra le chiacchiere algoritmiche emerge il titolo di un film che è su Prime video, “Io e mio fratello” con la regia del 55enne milanese Luca Lucini.
Sofia (Denise Tantucci) è una ragazza calabrese di stanza a Milano che convive con l’amico di lavoro il rapper solitario Alessandro (Claudio Colica). La prima – pur tentando mille cose – non riesce a concludere nulla e neanche trova sponde nella sua vita amorosa gay. Richiamata dal fatto che suo fratello Mauro (Cristiano Caccamo) – il titolare dell’azienza familiare vinicola Nisticò – sta per impalmare Michela (Greta Ferro) – una sua ex fiamma – ritorna ad Altomonte in Calabria.
Il film viaggia quindi sul tentativo di Sofia di far saltare il matrimonio del fratello con quella che considera il suo unico amore. In realtà questa commedia fresca ed al passo con questo tempo liquido di sessualità e legami sentimentali è un inno ad un legame spesso sottovalutato: quello tra fratello e sorella. Chi è il più minchione tra i due? Mauro, quello perfetto e paternalista, o l’inconcludente ed arrabbiata Sofia? Su tutti vigila Mamma Nisticò (Lunetta Savino) coniuge superstite del marito ed ex Patron della Cantina (Marco Leonardi), che al momento giusto sa dire le parole sagge della tradizione calabrese.
Le vicende familiari dei Nisticò hanno lo sfondo del Pollino con molti tra i borghi più belli d’Italia con i suoi percorsi di trekking sull’Orsomarso. La favola dimostra che “l’amore non bisogna cercarlo: bisogna inciamparci dentro”, ma che sicuramente il dham familiare dà senso al vecchio proverbio meridionale “Chi te vo bene te fa ciangere, chi te vo male te fa ridere… “.
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