ilNapolista

Tebas: «Non sono geloso della Premier ma per la Liga è impossibile competere a livello commerciale»

Al Business of Football Summit: «Il Real Madrid potrebbe spendere quanto i club inglesi ma non lo fa per non aumentare l’inflazione. Non voglio che compri chiunque»

Tebas: «Non sono geloso della Premier ma per la Liga è impossibile competere a livello commerciale»
The president of Spanish Liga Javier Tebas is pictured during an AFP interview in Madrid on October 21, 2020. (Photo by PIERRE-PHILIPPE MARCOU / AFP)

Il presidente della Liga, Javier Tebas, è intervenuto durante l’evento “Business of Football Summit”, organizzato dal Financial Times. A scriverlo è il portale di informazione Calcio & Finanza che riporta le parole di Tebas.

«La Premier League è al top e per la Liga è difficile competere se non impossibile a livello commercialeAbbiamo sempre seguito i passi percorsi dalla Premier, ma credo che ci siano diversi problemi e troppi investimenti finanziari a perdere. Non c’è gelosia, a livello commerciale sono al top ma parlando a livello sportivo c’è competitività con le altre leghe».

L’idea potrebbe essere quella di un White Paper, il libro bianco del calcio spagnolo, una sorta di documento programmatico ufficiale dove abbozzare delle modifiche:

«In Spagna a dicembre il parlamento ha approvato un atto in cui si sostiene che i club della Liga si sono già autoregolati con le norme del controllo economico. La Premier League non è stata capace di autoregolarsi. Credo che sia necessario ci siano regole finanziarie chiare, che aiuteranno sostenibilità per il calcio inglese. La scelta di affidarsi a un regolatore è corretta, serve una regolazione».

Il tema è sempre uno: i ricavi finanziari:

«Bundesliga e Liga hanno il 50% di ricavi in meno della Premier League, ma hanno i conti dei trasferimenti in equilibrio mentre in Premier il disavanzo negativo è di 1,3 miliardi. E tutto questo incide anche indirettamente sugli altri campionati. Se perdi costantemente soldi, introduci inflazione nel settore e impatta sul resto d’Europa. Il Real Madrid potrebbe spendere quanto i club inglesi ma non lo fa per non aumentare l’inflazione. Non voglio che il Real Madrid possa comprare chiunque, non voglio tornare indietro ma bisogna adattarsi al calcio di oggi. Il Barcellona questo inverno non poteva comprare nessuno ed è una circostanza che si ripeterà in futuro».

Tebas lamenta la politica “espansionistica” di Psg e City, e fa un confronto con lo United:

«È strano invece che il caso del City vada avanti così tanto, è iniziato nel 2018. Nel Soccerex del 2017 avevo già criticato PSG e City, ora siamo nel 2023 e niente è cambiato. Prendiamo il caso Barcellona, se non fosse stato fatto nulla sarebbe stato dannoso per tutto il sistema. Per quanto riguarda lo United, non sono preoccupato per chi sarà proprietario ma per cosa farà. Il PSG ad esempio fa cose impossibili da accettare».

Non può mancare il commento sulla Superlega. L’ultima volta l’ha paragonata al lupo di Cappuccetto Rosso:

«Il concept non è un format, è un messaggio a cui dobbiamo stare attenti in tutta Europa. Il messaggio non è positivo, è come se facessimo guidare un Paese alle banche. Hanno preso una strada sbagliata, serve più equilibrio e migliore governance ma non è la strada corretta. Il sistema oggi favorisce i top club e deve esserci più equilibrio anche a livello finanziario, anche se i risultati in Europa, di cui sono orgoglioso per i club spagnoli, dimostrano che non è tutta questione di soldi come anche il Bayern Monaco. PSG e Manchester City sono state sanzionate dall’UEFA ed erano state squalificate, è stato il TAS a togliere le squalifiche quindi non è colpa dell’UEFA. Magari bisogna rivedere il sistema del TAS».

 

 

 

ilnapolista © riproduzione riservata