ilNapolista

El Paìs: «Kvaratskhelia è il nuovo profeta di un’arte strana: il controllo in corsa»

Ormai paragone tira l’altro: “E’ come Maradona, Zidane, Ronaldo, Waddle, Ribéry, Garrincha e Figo. Legge i piedi degli avversari e li batte”

El Paìs: «Kvaratskhelia è il nuovo profeta di un’arte strana: il controllo in corsa»
Napoli's Georgian forward Khvicha Kvaratskhelia (R) runs with the ball past Lazio's Spanish defender Patric (L) during the Italian Serie A football match between Napoli and Lazio on March 3, 2023 at the Diego-Maradona stadium in Naples. (Photo by Alberto PIZZOLI / AFP)

Ieri il New York Times l’ha intervistato. Oggi El Paìs gli dedica un ritratto nel quale Diego Torres lo mette insieme Maradona, a Zidane e a Ronaldo il Fenomeno. Per questioni di “trance che possiedono i più virtuosi in certi momenti” ben precisi Kvicha Kvaratskhelia è su quel piano lì. Descrive il controllo del georgiano nel gol di Di Lorenzo all’andata a Francoforte, e lo definisce “il controllo dell’anno”.

Scrive Torres che Kvaratskhelia “eredita un pezzo dell’immaginario che i tifosi del club più effervescente del Mediterraneo hanno consacrato al loro dio pagano, il giocatore più affascinante che sia mai esistito. Dopo 32 anni di attesa, i tifosi del Napoli stanno assistendo alla comparsa di un altro profeta”.

Vale più di 100 milioni, e si li vale è perché secondo gli analisti “unisce due straordinarie virtù. Riesce a gestire la palla senza perdere di vista i piedi dei suoi marcatori aspettando un passo falso; e il suo controllo in corsa nell’ultimo terzo di campo lo colloca tra gli esterni puri più dotati della storia per il tocco e la prosecuzione”. Qui il paragone è con Chris Waddle e Frank Ribéry.

Scrive ancora El Paìs che “il controllo della corsa in spazi ristretti è l’impresa tecnica che separa i bambini dagli adulti nel calcio d’attacco. Nei metri decisivi la stragrande maggioranza dei giocatori interrompe la propria corsa per domare il pallone che gli viene passato prima di ripartire. Kvaratskhelia è in grado di ricevere in corsa lanciata e fare controlli con un tocco, millimetri, senza perdere un briciolo di accelerazione. Il suo senso di coordinazione è associato all’altro suo potere, il dono di spostare i difensori, come in una trappola”. Altro paragone: Garrincha e Figo.

“È sufficiente che Kvaratskhelia si avvicini ai difensori, alternando l’interno e l’esterno del piede, muovendo la vita per fintare e mimare finti strappi finché i tuoi avversari non girano i loro tronchi nella direzione desiderata. Quando vede i piedi dei suoi marcatori con un’angolazione sbagliata, attacca le loro spalle senza bisogno di grandi cambi di ritmo. La suprema capacità di orientare i difensori a suo piacimento gli permette di guadagnare così tanto tempo e uscire così bene dal primo strappo che poi, se spunta un altro marcatore, gli è più facile disalberarlo nuovamente con il rito della lettura dei piedi”.

Per concludere, “Kvaratskhelia è il nuovo esponente di un’arte strana. Se il suo freddo carattere caucasico finisce per essere temperato dal calore della passione del sud, potrebbe diventare un fenomeno dei tempi. Oggi vive posseduto dal dio del calcio”.

ilnapolista © riproduzione riservata