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Dybala: «Infastidire l’avversario fa parte del calcio, non è offensivo. Sono le parole ad essere offensive»

A Marca: «Mourinho vede tutte le partite come una finale, in questo siamo simili. Il mio futuro? Vedremo»

Dybala: «Infastidire l’avversario fa parte del calcio, non è offensivo. Sono le parole ad essere offensive»
Roma 30/08/2022 - campionato di calcio serie A / Roma-Monza / foto Imago/Image Sport nella foto: esultanza gol Paulo Dybala ONLY ITALY

Paulo Dybala intervistato da Marca. L’attaccante della Roma racconta la sua esperienza da giocatore giallorosso e da campione del mondo.

A Roma stai vivendo una seconda giovinezza. Da che dipende?

«Sì, è così. Tutti mi hanno accolto in modo incredibile. La passione che esiste in questa città è molto forte, giochiamo sempre con uno stadio pieno ed è uno stadio molto grande. Mi hanno fatto sentire a casa sin dal primo giorno e questo mi ha aiutato a dare il massimo e a cercare di mantenere la Roma al top»

La Roma è Dybala-dipendente?

«No, no. Per avere numeri migliori ho bisogno che la squadra sia in buona forma. Non si tratta di un giocatore solo. Siamo un gruppo unito che lotta per lo stesso sogno».

Dybala parla di Mourinho.

«Abbiamo una buona comunicazione per cui ci confrontiamo, parliamo spesso per scambiarci opinioni. Che un allenatore così, che ha avuto tanti giocatori importanti e ha vinto tanto, parli così bene di me mi fa piacere. Mou ci aiuta molto perché facilita le nostre partite».

Dybala definisce Mourinho un vincente, uno dei migliori allenatori che ci sono.

«Ciò che lo rende il migliore è il suo modo di essere, il suo carattere. Spesso ti aiuta a farti delle domande o ad affrontare ogni allenamento come un gioco. Vede tutto come una finale, ogni partita. Al di là del rivale o della competizione, le vive tutte in un modo unico e mi identifico molto in questo. Anche io la vedo così. In questo, siamo molto simili e ci aiutiamo a vicenda».

Il prossimo avversario della Roma in Europa sarà la Real Sociedad. Dybala la vede molto simile alla Roma, dice che il calcio del club spagnolo è un calcio che gli piace guardare. E sulla Liga:

«Guardo sempre LaLiga perché penso che le squadre provino a giocare molto. Mi piacciono molto Gavi e Pedri, e ho sempre ammirato Iniesta. Mi piace molto quello stile di gioco. Poi ammiro Benzema per la qualità che ha, per come si muove in campo, e ultimamente Vinicius, che sta facendo le cose in maniera incredibile. La Liga è molto bella da guardare».

A Dybala viene chiesto cosa sarà del suo futuro: ha una clausola molto bassa, nel contratto.

«Sicuramente se ne parlerà alla fine della stagione. Il mio futuro è qui, nel portare la Roma al top e penso che possiamo farcela. Cosa succederà in futuro… non lo so, perché la cosa più importante adesso sono le partite».

Cosa pensi della regola ‘anti-Dibu’ per evitare i gesti dei portieri? Dybala:

«È strano perché penso che, alla fine, questo sia un gioco e fa parte del calcio cercare di innervosire il giocatore, di infastidirlo in qualche modo. Non lo considero offensivo. Le parole possono essere offensive e potrebbero essere ben sanzionate. Ma quello che ha fatto ‘El Dibu’ Martínez lo vedo normale. Ma non importa: sicuramente troverà dei nuovi modi per infastidire gli avversari».

Dybala parla della sua passione per la moda.

«Mi piace la moda, senza perdere di vista il mio lavoro. Cattura la mia attenzione. Ogni volta che posso andare agli eventi e ho dei giorni liberi, lo faccio. Col tempo ha risvegliato in me qualcosa che non conoscevo. Mi piacciono molto i marchi e i designer. Sicuramente, quando avrò più tempo, esplorerò questo mondo di più. A volte mi sento più a mio agio nella moda perché lì le persone non mi conoscono, non sanno chi sono e non mi trattano come Dybala ma come Paulo. È bello uscire da quel cerchio che ci circonda per tornare a vivere quello che ero prima, quando non così tante persone mi conoscevano».

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