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Conte: «Morirei per il Tottenham, ma non sono così stupido da suicidarmi»

E ribalta le “critiche” di Richarlison: “Non ce l’aveva con me. Ha detto che la sua è stata una stagione di merda. E ha ragione”

Conte: «Morirei per il Tottenham, ma non sono così stupido da suicidarmi»
Francoforte (Germania) 04/10/2022 - Champions League / Francoforte-Tottenham / foto Imago/Image Sport nella foto: Antonio Conte ONLY ITALY

Antonio Conte, processato (e condannato ) post-Champions dai giornali inglesi torna in conferenza stampa e dice: “morirei per questo club, ma non sono disposto a uccidermi“. E’ Conte in purezza. Il Guardian riporta e un po’ sfotte: “sembra un po’ estremo considerando che tutto ciò che resta al Tottenham da lottare in questa stagione è un posto nella Champions League del prossimo anno”.

In ogni caso Conte non ci sta a fare da bersaglio, e a domande sul suo futuro risponde: “Se devo diventare la persona da prendere come bersaglio? No. Non sono questa persona. Abbiamo bisogno di tempo e pazienza. Ho capito che qui la pazienza è finita per i tifosi, per l’ambiente e poi vedremo cosa succederà in futuro. Non sono così stupido da uccidermi. Se me lo chiedi ora, sono pronto ora a morire per questo club? SÌ. Fino alla fine sono pronto a morire per questo club. Ma non sono così stupido da uccidermi”.

Gli chiedono delle dichiarazioni di Richarlison. Conte non si scompone e anzi ribalta le critiche: “L’ho vista l’intervista e lui non mi ha criticato. Ha detto che la sua stagione è stata una merda, e ha ragione perché ha avuto molti infortuni. Ha segnato zero gol con noi in Premier League, solo due gol in Champions League e il ragazzo è stato davvero onesto nel dire che la sua stagione non è stata buona. Penso che il ragazzo abbia capito di aver commesso un errore perché quando parli con “io”, “io” e “io”, non con “noi”. Significa che stai pensando solo a te stesso e sei egoista”.

“Ripeto ai miei giocatori, se vogliamo costruire qualcosa di importante, lottare per qualcosa di importante, lottare per essere competitivi e vincere un trofeo, dobbiamo parlare con “noi”. Se parliamo io, io e io, pensiamo solo a se stesso. Il ragazzo ha capito molto bene e si è scusato, il che è positivo perché ho avuto l’opportunità di chiarire per un’altra volta lo spirito della squadra”.

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