«Glasner lo conosco bene, abbiamo molte giocate sue da ricopiare e riproporre alla squadra. È un allenatore moderno»
Spalletti in conferenza da Francoforte (LIVE)
«Conosco bene i miei calciatori, mi aspetto che sappiano interpretare bene il tipo di partita. Abbiamo detto in questi giorni che hanno un po’ più di esperienza di noi nella partita secca. Durante le ultime partite di campionato ci siamo allenati a questo. Senza andare a pensare al piccolo margine che ci siamo creati in campionato. Le hanno interpretate bene le ultime partite».
«È la sera prima del Natale, devo dare i biscotti alle renne che vengono a trovarci domani. Per me è una festa giocare in Champions, poi vedremo se riusciremo a scartare i regali. Il Napoli anti-italiano? Ora è un luogo comune. Magari a tratti anche le squadre che giocano in Europa fanno scelte o passano momenti in cui decidono di concedere campo all’avversario perché hanno qualità a giocare nello spazio come l’Eintracht. Sa benissimo ripiegarsi in 20-25 metri. È difficilissimo fare la partita solo nell’altra metà campo».
«Non mi fido di voi, perché sono ancora a pensare alle domande che mi avete fatto ad inizio campionato, dove si diceva che non entravamo in Champions League. Ora mi dite tutto l’opposto, meglio non fidarsi. Ci sta di rimanerci male se no poi. Sappiamo di avere delle potenzialità, come le ha il nostro avversario. Glasner ha detto bene che ha il 50% di possibilità di passare il turno nella doppia sfida. La penso come lui. E ha questo piccolo vantaggio di ciò che si è meritato l’anno scorso, nella finale contro il Rangers, vinta ai calci di rigore, dove ha acquisito molta esperienza».
Osimhen e Kvara
«Da un punto di vista di maturità, si può portare come esempio la reazione di Osimhen che a Sassuolo appena ha sentito un problemino è riuscito a valutarlo nella maniera corretta e ha chiesto la sostituzione: sono due di quelli che hanno l’estro, la fantasia e la qualità per mandare segnali al calcio mondiale. Però poi allo stesso tempo sono due ragazzi giovanissimi, perché Giuntoli e De Laurentiis sono stati bravi a sceglierli in un pacchetto molto ampio di calciatori. E questa gioventù va ancora plasmata, va fatta maturare. Domani sera sarà un evento da sfruttare e loro secondo me la sapranno interpretare che la partita di domani è quella cosa non è lecito aver paura. Vedremo giocate che solo giocatori di questo livello sanno fare».
«Ciascun calciatore ha la sua scatola. A Kvara non gli si può chiedere le stesse cose che si chiede a Di Lorenzo. Poi quando avrà palla l’Eintracht e farà questa ripartenza che sono abituati a fare, bisogna ripiegare con gli attaccanti, bisogna venire a fare blocco squadra basso e ci vuole anche la disponibilità degli attaccanti. Mi aspetto che si riesca a fare la partita che il Napoli sa fare da quando si è iniziato. A tentare di prendere la partita in mano, a fare gioco, a farla circolare, provare a far gol, comandare la partita».
«Glasner lo conosco bene, l’avevo già incontrato quando ero allo Zenit. E c’è il rispetto reciproco per il lavoro degli altri allenatori. Ho una serie di collaboratori che il Napoli mi mette a disposizione, che vanno a vedere il lavoro delle squadre che riescono a fare buon calcio. Da quando ha vinto l’Europa League anche noi siamo andati a vedere l’Eintracht. Sa fare giocare cortissima la squadra squadra, è un allenatore moderno, sa andare a pressare alto e a portare il blocco squadra per ripartire. Ha calciatori di gamba e che sanno usare benissimo questo spazio. Si fanno i complimenti per il suo calcio e per il grandissimo campionato. Appunto per questo sarà una partita delicata e difficile».
«Siamo interessati a quello che è il lavoro dell’avversario. Lui è un avversario che ha qualità da trasferire alla sua squadra, da cui si può imparare delle cose da portare nel nostro sistema di lavoro. Vedere le giocate più belle da ricopiare e riportare alla squadra, di lui ne abbiamo diverse sul bloc notes».
Olivera e Mario Rui
«Ne ho diversi di bei problemi tra virgolette da gestire. Elmas al posto di Zielinski ha fatto benissimo, all’inizio ancora eravamo titubanti del nostro cammino in campionato, Raspadori e Simeone ci hanno messo apposto molte cose, Lozano e Politano li ho cambiati più volte non perché c’è scarsa fiducia ma perché il livello di tutti e due è altissimo e si prova a far funzionare il 100% della coppia a disposizione usandoli bene. Nella lunghezza del campionato ci sono momenti dove il grafico si abbassa. Ne ho diverse di queste coppie dove ho qualità in quello che ha giocato un po’ di più, di meno. Mario e Olivera sono una coppia di queste. Ognuno dei due ha qualità in alcune cose e viceversa in altre».