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Rosa Chemical: «Sono podologo, uno scienziato del piede. La mia non è una protesta, è un punto di vista»

A Zoro: «Impazzisco per i piedi numero 35. Sanremo più che una gara è un’opportunità. Per me italiano è un superlativo, per dire che una cosa è bella»

Rosa Chemical: «Sono podologo, uno scienziato del piede. La mia non è una protesta, è un punto di vista»
Sanremo (Im) 08/02/2023 - 73° Festival di Sanremo / foto Image nella foto: Rosa Chemical

Rosa Chemical è uno dei personaggi più discussi del Festival di Sanremo 2023. Si è preso la scena con il bacio a Fedez, sul palco dell’Ariston, nella serata finale della kermesse. Diego Bianchi, alias Zoro, lo ha intervistato per Propaganda Live. Rosa Chemical parla del suo amore per i piedi, si definisce un podologo. E ovviamente spiega anche il suo punto di vista, quello che ha voluto portare a Sanremo. Il suo vero nome è Manuel Franco Rocati, ha 25 anni.

«Sono artista, writer, tatuatore, grafico, direttore artistico, cantante, podologo. Studio il piede, sono uno scienziato del piede. È arte anche quella».

Rosa spiega che, al Festival, non ha voluto portare alcuna protesta.

«Sdoganiamo: la mia non è una protesta, non lancio nesun messaggio, io do il mio punto di vista. Penso che sia legittimo che una persona dica la propria. La gente è brava ad additare ciò che non conosce come sbagliato, tutto ciò che è diverso viene considerato sbagliato, questo è il problema. Le persone non mi conoscono, vedono una persona tatuata. Vedono una persona un po’ diversa dall’ordinario, non etichettabile, uomo o donna? Nel senso che a volte mi vesto in un modo altre in un altro… ciò che non si capisce del tutto è difficile da accettare, c’è un po’ di ignoranza, nel senso che si ignora ancora la mia persona. Non conoscendo è facile dire: ‘ah guarda quello lì è pazzo, chissà cosa vuole fare, una guerra’. Ma io sono totalmente pacifista, non voglio fare la guerra a nulla né far partire la rivolta del gender fluid. Io sono così  e racconto il mio punto di vista. Chi ci si ritrova sono felicissimo, chi non lo fa mantenga la propria idea».

Sulla canzone portata a Sanremo: Made in Italy:

«Con la mia canzone porto il sesso, l’amore, il sogno e la storia, la festa, la voglia, i piedi e l’Italia. Made in Italy è un’accezione superlativa. Uso l’italianità come aggettivo superlativo. Faccio un esempio: vado a mangiare un sushi? Se ne mangio uno buono devi dire sushi italiano. Stai leccando un piede? Quando finisci, se ti è piaciuto, dici piede italiano. Tu lo stai etichettando come nazionalità, come provenienza, non è patriottica, è un aggettivo e basta, come bello. È bello ciò che è italiano».

Rosa Chemical torna a parlare di piedi.

«Impazzisco per i 35. Una volta mi è capitato di fare sesso con una modella alta 1,95, aveva 42 e mezzo, ma è una questione di proporzioni. L’importante è il sapore, la consistenza, l’odore, il piede non deve sapere di sapone, è meglio il piede camminato».

Ieri Rosa Chemical ha rilasciato anche un’intervista a Le Iene in cui è tornato a parlare del bacio a Fedez.

«Ho sempre pensato alla musica come un mezzo, più che come un fine. E Sanremo come un’opportunità, più che una gara. Oltre a una canzone ho scelto di portare un messaggio. Libertà, uguaglianza, sesso, follia e anche un nuovo tipo di amore, con meno divieti. Lo so, ci hanno insegnato che per amarsi servono un uomo e una donna, che il tradimento è quando nella coppia subentra un’altra persona. E che certe cose è meglio tenercele per noi perché potrebbero spaventare chi non è predisposto al confronto».

Continua:

«E se vi dicessi che è vero, ma c’è dell’altro? Se vi dicessi che due donne o due uomini si possono amare allo stesso modo in cui si amano un uomo e una donna? Se vi dicessi che il tradimento è quando viene meno la fiducia e non c’entra nulla col sesso? E se vi dicessi che esiste un tipo di relazione nella quale si può amare una persona e allo stesso tempo soddisfare i propri desideri sessuali al di fuori della coppia? E se vi dicessi che non è normale considerare anormale una donna che pratica dell’autoerotismo? E se vi dicessi che con il sesso si può giocare, sperimentare, esplorare, uscire dalla comfort zone, senza che il proprio piacere venga etichettato come “malato”? Non accuso chi vive l’amore in modo più tradizionale, ma chiedo ascolto per chi non vuole più nascondersi, per chi ama la libertà. Per chi si è sentito sbagliato e invece era semplicemente diverso. Questo messaggio fa paura».

E ancora:

«Dicono: “L’hanno già fatto altri, Renato Zero, Patty Pravo, Achille Lauro, non c’è niente di nuovo” ma se così fosse sarei passato inosservato. E invece c’è chi si è scandalizzato per un po’ di make up, qualche tatuaggio, delle unghie smaltate. Ma soprattutto, qualcuno si è scandalizzato per un bacio fra due amici: qualcosa di cui avevamo già discusso in maniera scherzosa, solo che poi, io, gliel’ho dato veramente. Di fronte a una manifestazione di affetto fra due amici si è finiti a discutere di “consenso”  e di un uomo sposato che tradisce la moglie sul palcoscenico più importante d’Italia. Una follia. Ci ripetono che siamo liberi per nascondere che, in realtà, tutta questa libertà non c’è. Almeno finché non te la prendi. E io me la sono presa».

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