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Osimhen non ha le ali ma vola lo stesso

Lui e Kvaratskhelia sono la coppia più devastante d’Europa. Nel derby di Milano a un certo punto Onana si è seduto sul divano con me

Osimhen non ha le ali ma vola lo stesso
Napoli's Nigerian forward Victor Osimhen (Top) scores a header and his team's second goal during the Italian Serie A football match between Spezia and Napoli on February 5, 2023 at the Alberto-Picco stadium in La Spezia. (Photo by Alberto PIZZOLI / AFP)

FALLI DA DIETRO – 21ESIMA GIORNATA DEL CAMPIONATO 2022-23

Diego vive.
In chi ha la cUltura del ricordo e della riconoscenza.
I quattro incivili del Picco che cantano l’orribile coro non capiranno mai.
Non capiranno mai i dormienti dirigenti di Federazione e Lega.

Lezioni di civiltà anche da parte di Osi prima dell’inizio che va a scusarsi con la ragazza colpita col pallone durante il riscaldamento.

Il muro dei tricolori spezzini è impenetrabile per tutto il primo tempo.

Poi quindici secondi dopo l’inizio della ripresa, l’ingenuità di Reca.
Un mani da oratorio, che questo terreno di gioco – tra l’altro – evoca con insistenza ad ogni buca.

La partita cambia.

Ed ora parliamo di Osi.

Su uno spiovente di Kvara, Dragowski si esibisce in un’uscita scombinata.

E Osi – letteralmente da fermo – sale fino a tre metri, lui e quella meravigliosa frittata fumante in equilibrio al centro della capa, per inzuccare il raddoppio.
Osi per anatomia non ha le ali, ma vola lo stesso.

I ragazzi azzurri guardano il cielo con le mani a visiera.
“Kvara dici a Victor di scendere, che dobbiamo festeggiare”.

Kvara appunto.
Che è in una di quelle giornate delle sue.
Quando dispensa gioielli tecnici quasi inconsapevoli. Che mandano in visibilio gli intenditori.
Ma lui, semplicemente gioca col pallone. Lui semplicemente si diverte col pallone.
Con la gioia ingenua del bambino spensierato e felice.

Si troverà solo dinanzi al portiere.
Potrebbe tirare tranquillamente.
Ma vede a destra sopraggiungere l’irrefrenabile Osi.
E gli regala generosamente il gol della tripletta.

Cena pagata.

Il Duo OK è questo. Fraternità.
La coppia più devastante d’Europa.

Ne mancano 17.
Ormai più che i punti gli azzurri contano le giornate che mancano alla fine.

Il Derby.
Lo scorso anno decise lo scudetto.

Quest’anno è diverso. Quest’anno il Napoli vola.
Quest’anno il Derby al massimo può decidere la piazza cosiddetta d’onore.

John Malkovich è disperato.
Sbaglia tutto quello che c’è da sbagliare.
Cancella anni di lavoro e schiera la difesa a cinque.
Nessuna verticalizzazione. Nessun gioco sugli esterni.
Leao relegato in panchina.

Il primo tempo è un monologo Suninter.
Diavoli terrorizzati.
Basta pensare che il migliore dei rossoneri è Tata, il vituperato rumeno.
Pensavo fosse Dazn lento di connessione. Invece era il Milan.
Mai un tiro in porta.
A un certo punto Onana si è seduto sul divano con me.

Lautaro è tornato dal Qatar con la grinta giusta.
Si è messo la fascia di capitano e da capitano si muove. In campo e fuori.

E’ lui l’uomo-derby.

E’ lui a punire ancora una volta i rossoneri dopo la Supercoppa Italiana.

Il Derby ha dato il verdetto.
E’ l’Inter a -13 l’avversaria più pericolosa della capolista volante.

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