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Il Telegraph: la nuova Superlega attenta alle finanze sarebbe quella di… Juve e Barcellona? Auguri!

Dove si avviano senza club inglesi? E “l’idea che la Premier abbocchi di nuovo è probabile quanto Ceferin che torna amico del traditore Agnelli”

Il Telegraph: la nuova Superlega attenta alle finanze sarebbe quella di… Juve e Barcellona? Auguri!
UEFA President Aleksander Ceferin (R) shows his mobile phone to Juventus FC President Andrea Agnelli following his re-election, at the 43rd Ordinary UEFA Congress on February 7, 2019 in Rome. (Photo by Andreas SOLARO / AFP)

Mentre la Superlega prova a rilanciarsi pubblicando il decalogo della rinascita sul Pais, in Inghilterra se la ridono. Il commento più affilato, al riguardo è del Telegraph: Bernd Reichart – scrive Oliver Brown – spende gli stemmi del Real Madrid, Barcellona e della Juventus. Ovvero “il club più irrequieto del continente, il più grande zombie del debito e la scricchiolante Vecchia Signora di Torino, il cui intero consiglio si è appena dimesso. Un dream team se vuoi pubblicizzare le tue credenziali di prudenza finanziaria“.

E l’editoriale poteva anche chiudersi qui. Ma Brown è magnanimo e analizza oltre. Spiega che la Superlega ha un problema drammatico con la Premier League: “non può convivere con i club inglesi, ma non può nemmeno sopravvivere senza di loro”. Ovvero: dove si avviano questi senza le big inglesi?

Tanto per cominciare, anche qualora la Corte di Giustizia Europa dovesse affossare il “monopolio” Uefa (e non lo farà) formalmente “la Premier League non è più vincolata alla giurisdizione dell’UE. Potrebbe quindi imporre le sanzioni più severe ai club che se ne vanno in Superlega”.

Per essere più chiari: “qualsiasi prospettiva di coinvolgimento inglese nella Superlega è morta e sepolta”. Per una serie di ragioni che il Telegraph spiega, una su tutte la rivolta popolare che si scatenò al primo tentativo: “Per i colossi inglesi, il danno alla reputazione inflitto da questo brevissimo flirt è stato troppo grave per rischiare di ripetersi”.

Ma alla fine “il concetto stesso di Superlega europea non funziona senza la Premier League al suo interno. Ciò che il Real Madrid, il Barcellona e la Juventus bramano è un mondo in cui le partite più importanti sono così allettanti, così frequenti, che le emittenti cadendo ai loro piedi e sborsano un sacco di quattrini. In altre parole, vogliono una fetta di ciò che la Premier League ha già”. E qui Brown affonda di nuovo, cattivo: “Il prossimo mercoledì sera, il pubblico globale sarà affascinato dallo spettacolo di Arsenal contro Manchester City. Il Real Madrid giocherà in casa contro l’Elche la stessa sera…”.

In questo contesto, perché i grandi club inglesi dovrebbero anche solo pensare di interrompere il nirvana in cui abitano?”. “L’idea che i club inglesi si uniscano ai ribelli sembra probabile quanto che il presidente dell’Uefa Alexander Ceferin rinnovi la sua amicizia con l’ex presidente della Juventus Andrea Agnelli, l’uomo da cui è stato drammaticamente tradito”.

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