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Spalletti: «La mia ossessione non è vincere lo scudetto, ma vedere Napoli impazzire di gioia»

In conferenza stampa: «Quella è la cosa che più mi renderebbe felice, al di là dei meriti che possono essermi attribuiti. Lo scudetto è un’ossessione vostra».

Spalletti: «La mia ossessione non è vincere lo scudetto, ma vedere Napoli impazzire di gioia»
As Napoli 12/11/2022 - campionato di calcio serie A / Napoli-Udinese / foto Antonello Sammarco/Image Sport nella foto: Luciano Spalletti

Vincere lo scudetto non è una mia ossessione, ma la vostra. Parola di Luciano Spalletti. Il tecnico del Napoli lo ha dichiarato nella conferenza stampa alla vigilia di Inter-Napoli. Spalletti ha chiarito anche qual è la sua, di ossessione: vedere Napoli esplodere di gioia per il Napoli.

«Spesso per abbinarci all’Argentina ci chiedete di vincere lo scudetto, è un po’ la vostra ossessione, non è la mia. La mia ossessione è un’altra: vedere impazzire di gioia questa città. Forse più pazza di quello che già è, perché ora mi sento un po’ napoletano anche io, ho imparato ad esserlo, nell’imparare mi sono accorto che già lo ero abbastanza e questo fatto di vedere esplodere la città di gioia è la cosa che più mi farebbe piacere e mi renderebbe felice, al di là dei meriti che ti vengono attribuiti di aver vinto una partita o aver fatto una sostituzione. Questa è la mia ossessione».

Vincere con il Napoli può far felici tante persone, anche meno fortunate di noi, ha detto Spalletti. Questa deve essere la molla della squadra, dei calciatori. I giocatori del Napoli sanno che le prossime prestazioni sono un’occasione per ritagliarsi un ruolo indelebile.

«A volte stiamo al gioco a dibattere su punti, virgole, cose dette, ma per gioco. Dobbiamo staccarci da tutte queste cose, dobbiamo entrare in sintonia il più possibile con l’amore che ha la nostra città, con quello che può essere il valore che è la follia e la felicità di Napoli, perché sono valori importantissimi. E poi quello che sviluppiamo può far felici molti bambini e ragazzi, molte persone che sono meno fortunate di noi, questo deve servire da molla. Il resto sono tutte bischerate che ogni tanto dobbiamo prendere in considerazione o lasciamo da parte perché non ci interessano. Abbiamo davanti un pezzo di campionato lunghissimo, partite bellissime da disputare, giocatori bravissimi e fortissimi che sanno che attraverso quelle prestazioni possono ritagliarsi dei momenti fondamentali o indelebili della loro vita. Dobbiamo pensare a questo, non ci interessa quello che dicono o pensano gli altri di noi».

 

 

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