“Anche le motivazioni sfiorano l’inquietante. In sintesi dicono: seguiamo un’idea, non una legge. Lo sport lo permette”
Il Giornale, con Riccardo Signori, definisce quasi inquietanti le motivazioni della Corte d’Appello federale sul meno quindici inflitto alla Juventus e inquietante il futuro del calcio italiano senza la Juventus.
Ecco cosa scrive:
Sarà pur «inquietante» il famoso libro nero di Paratici, che condanna la Juventus, ma anche le motivazioni della sentenza non
sono propriamente chiarificanti. Diciamo che sfiorano l’inquietante.
Qualcosa non torna. Spiegano, i giudici, che tutto ruota attorno a plusvalenze artificiali e ad una legge che non c’è. Perché artificiali, se la legge non esiste?
Si rifugiano nella soluzione «geniale»: i principi di lealtà, correttezza, buona fede permettono una «clausola di chiusura del sistema» così «da evitare di ritenere permesso ogni comportamento che nessuna norma vieta». In sintesi: seguiamo un’idea, non una legge. Lo sport lo permette.
Annotano che la Procura doveva pescare più materiale d’accusa contro altri club. Bella dimenticanza.
Eviteremmo esaltazioni da popolo tifante, del tipo: «Dagli alla Juve!», «Fatela sparire dal calcio». Il pallone nostro non è così ricco e forte da farne a meno: se sparissero, insieme, Juve, Milan e Inter, potrebbe chiudere i battenti. La Signora vale quasi metà del valore commerciale per Tv, investitori e interessi finanziari. L’Italia perderebbe peso internazionale, in campo e fuori. L’intero sistema andrebbe incontro a deprezzamento economico. La comunità non può permetterselo, oggi il calcio è business. Quindi puniamo la Juve, ma attenti agli autogol: «inquietante» potrebbe essere il futuro.