Il giornale di famiglia: “diventa difficile comprendere una punizione per un reato che non c’è. Fare plusvalenze non è vietato”
La Stampa – giornale di John Elkann e da sempre considerato il giornale di famiglia – scrive un pezzo embedded e quetso consente di approfondire la posizione della Juventus.
Ecco alcuni stralci.
La pesante sentenza del 20 gennaio ha finalmente una spiegazione, anche se tra le righe non emerge con chiarezza come è stata calcolata la sanzione e diventa difficile comprendere una punizione per un reato che non c’è. Fare plusvalenze non è vietato perché non c’è nessuna norma che stabilisca il vero valore di un calciatore, ma in questo caso gli stessi giudici che avevano assolto la Juve e altri 8 club lo scorso 27 maggio hanno deciso di colpire solo i bianconeri.
Il passaggio finale delle motivazioni lascia dubbi: «Tutte queste considerazioni portano dunque ad una sanzione che deve essere proporzionata anche all’inevitabile alterazione del risultato sportivo». Quale risultato sportivo è stato alterato? E come si quantificano quei 15 punti di penalizzazione, considerando poi che la Procura federale ne aveva chiesti 9?