ilNapolista

A San Domenico Maggiore la mostra “Degas il ritorno a Napoli”

Fino al 10 aprile. A vent’anni Degas si trasferì a Napoli e la luce della città entrò nei suoi quadri per sempre 

A San Domenico Maggiore la mostra “Degas il ritorno a Napoli”

Siamo andati a vedere la mostra “Degas il ritorno a Napoli” che fino al 10 di aprile – dal lunedì al venerdì ore 9.30-19.30; i festivi 9.30-20.30 – è ospitata al Complesso monumentale San Domenico Maggiore. Vi si accede al primo piano entrando nel Chiostro da Via san Domenico Maggiore 18.

Del pittore e scultore Edgar De Gas italianizzato in Degas sapevamo del Palazzo Monteleone Pignatelli in calata Trinità Maggiore – che a Napoli ancora si chiama “d’ ‘o Gas” – che il nonno René Hilaire comprò a Napoli. Il padre di Edgar, Auguste, si era poi trasferito a Parigi ed avrebbe voluto per suo figlio Edgar un futuro da banchiere, ma a vent’anni il figlio discolo si trasferì a Napoli e la luce della Città partenopea entrò nei suoi quadri per sempre anche quando ritornò a Parigi.

“L’ingresso della mostra – scrive il curatore Vincenzo Sanfo – propone un’immersione visiva nella Napoli di fine Ottocento inizi Novecento, città in cui visse l’artista. Le tre sezioni che caratterizzano l’esposizione iniziano con la proiezione del ritratto del nonno Hilaire e continuano con quelli – e con le proiezioni – di tutta la sua famiglia. Termina questa prima sezione la proiezione del famoso dipinto di Degas dedicato alla Famiglia Bellelli che comprende la famiglia della cugina del nostro. Nella seconda sezione sono esposte le opere di Edgar divise per tematiche: i 32 monotipi originali concernenti la Famiglia Cardinal stampati poi da Ambroise Vollard, scultura sul tema della danza, alcune incisioni d’epoca riguardanti sempre la danza e disegni aventi il medesimo tema. Poi una scultura in bronzo sul tema dei cavalli (con incisioni e Heliogravure sullo stesso tema). Si conclude poi con i 19 monotipi della serie della Maison Tellier dedicate alle Case chiuse parigine. Terza sezione con le opere più importanti: “Ritratto di Eugene Manet” – fratello del celebre Edouard Manet – disegnato da Degas. Poi i disegni realizzati dai suoi amici artisti – napoletani e francesi: tra cui anche Picasso e De Nittis – come uno splendido autoritratto di Marcellin Desboutin che ospitò Edgar nella sua villa di Fiesole. Concludono infine i 30 fogli del celebre Carnet Halevy con i ritratti realizzati da Degas ai suoi amici ed agli invitati della famosa Casata; spiccano qui quelli fatti al famoso musicista Hoffenbach. Presente anche una sezione dedicata alla fotografia, – altra passione di Edgar – provenienti dalla Bibliothèque National de France”.

Per ora non c’è ancora un catalogo stampato ma gli addetti ci dicono che dovrebbe arrivare. Unica cosa negativa per i presbiti come noi è l’illuminazione che in alcune zone dell’esposizione risulta essere precaria.

ilnapolista © riproduzione riservata