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Barbano: Messi non sarà mai come Maradona. Diego non avrebbe mai indossato la tunica dell’emiro

La Stampa: “l’unica espressione schifata della serata” Messi l’ha riservata alla tunica. Ormai “è oltre ogni giudizio, anche morale”

Barbano: Messi non sarà mai come Maradona. Diego non avrebbe mai indossato la tunica dell’emiro
Doha (Qatar) 18/12/2022 - finale Mondiali di calcio Qatar 2022 / Argentina-Francia / foto Imago/Image Sport nella foto: Lionel Messi-Gianni Infantino-Katars Emir Tamim bin Hamad Al Thani ONLY ITALY

L’Argentina è campione del mondo. Ha battuto la Francia ai rigori dopo una finale meravigliosa, in Qatar. Leo Messi ha finalmente coronato il suo sogno. Ha vinto un Mondiale, l’unico trofeo che gli mancava in carriera. Ha raggiunto Diego Armando Maradona, nella cui ombra vive da sempre. Ieri, durante la premiazione in Qatar, l’emiro gli ha messo addosso il bisht, la tunica nera, abito tradizionale degli uomini arabi nelle grandi occasioni. Un momento surreale. Messi ha subito la scena in silenzio, anche un po’ divertito, con una smorfia sulla faccia che la diceva lunga. Dell’episodio scrivono il Corriere dello Sport, con Alessandro Barbano, e La Stampa, con Giulia Zonca.

Barbano indica proprio nella cerimonia di vestizione di Messi e nel suo non rifiutarsi ad indossare il bisht la più grande differenza tra Leo e Maradona. Il fatto, soprattutto, che Messi non sarà mai come Diego. Barbano scrive:

“Non è Maradona, non lo sarà mai, perché Maradona non si sarebbe fatto posare sulle spalle la tunica dall’emiro e, forse, con il suo sdegnato rifiuto, avrebbe dedicato la vittoria alle vittime della sharia. L’uomo che alza la Coppa al cielo di Doha è solo un calciatore sublime, capace, all’età in cui Diego era già un ex, di prendere in carico una squadra di modesti gregari e qualche talento, portandola al trionfo”.

Giulia Zonca, su La Stampa, sottolinea il fatto che la cerimonia di vestizione è stata accompagnata dall’unica espressione schifata di Messi di tutta la serata. Ormai, scrive, Messi ha ottenuto tutto ciò che voleva, nulla più incide su di lui, è oltre ogni giudizio, anche morale.

“Oggi è del Qatar, per chi avesse dei dubbi in merito a chi lo paga, basta vederlo nel momento in cui riceve ufficialmente la coppa dall’emiro capo Tamim ben Hamad al-Thani. Indossa, meglio, deve indossare il bisht, la veste tradizionale che gli uomini arabi portano per le grandi occasioni. Ha a che fare con cerimoniali legati a politica e clero: il Medio Oriente ha annesso Messi alla famiglia reale. Il Qatar gli paga lo stipendio al Psg, l’Arabia Saudita lo foraggia come uomo immagine e lui mette su il bisht insieme con l’unica espressione schifata della serata. Tanto non lascia traccia, cancellata dalla grazia. Più nulla incide sul Messi campione del mondo, è oltre ogni giudizio. Pure quello morale, ammesso che ne esista una dietro le sue firme”.

 

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